Karoline Knabberchen
GINNASTICA CORSARA PER APPRENDISTI POETI
(a cura Claudio Di Scalzo)
L’addominale sgualcito del poeta, tutto anse e placide arene, è il luogo ideale per esercitar la poetica vacanziera in santa pace. Le sillabe vi posano gli ombrelloni e in quieta compagnia fan festa, scordandosi le imminenti incombenze: poetry slam, readings, presentazioni…
A mettere a posto ciò, dovrà pensarci il poeta stesso, applicandosi in esercizi ad hoc: gli addominali innanzitutto andran stirati per benino, con dieta da social network e da letture sconsigliate.
C’è poi l’eterno problema del bicipite floscio, moscio, scolorito. A nessuno piace presentarsi in pubblico con parole poco toniche, ululate male, stordenti e non incisive. Anche per la poetica più sentimentale c’è bisogno del sudore! Via allora tutto quel romanticume obsoleto, quei classici polverosi: si pratichi con regolarità quasi quotidiana la corsa mattutina al fonema avanguardistico (che tonifica certo anche le spalle e l’addome, oltre che i glutei della strofa). È concesso indulgere con l’autoabbronzante, magari lampadare qualche verso poco pigmentato.
Il poeta sarà in grado in questo modo di presentarsi in breve tempo a qualsivoglia festival, ed autoreferenziarsi secondo giusta appartenenza. È lecito pure anabolizzare un tantino le forme verbali, far fare una dieta iperproteica all’aggettivo accattivante.
Attenzione però, a tutti i poeti che non sian pratici di questi agoni: il pericolo maggiore per i vostri componimenti risiede nell’acido lattico del nome. La raccomandazione da seguire è quella di farsi sempre agevolare da una schiera di seguaci, pronti a massaggiare ogni singola lettera battesimale, fino al deretano. In questo modo eviterete concentrazioni d’incompetenze verbose, o meglio ne scioglierete gli esiti grazie al carezzevole tocco di qualche smailino sulla vostra pagina.
Così preparati, in poche settimane sarete pronti a cimentarvi nelle più esuberanti esibizioni! Latrando un po’ qui e lì, scimmiottando qualche poeta straniero avvezzo al lezzo del palcoscenico, saprete proporre al pubblico italiano lo show da spiaggia della poesia, tra un olio solare e qualche chiappa da guardare!
Complimenti! Siete anche voi, ora, dei poeti!