Karoline Knabberchen – Fabio Nardi
Biglietti postali frementi ali
(cura Claudio Di Scalzo)
Strettamente legata al respiro mallarmeano di queste strade assai pomeridiane
immagino tu mi raggiunga, e (solo) in sogno.
Lì dove sono più fragile.
(Fabio Nardi - Pisa, biglietto postale, 3 settembre 1980)
***
Sfrego il ricordo del tuo bacio azzurro
Che taglia l’aria intorno alla stanza,
Feroce intromissione di luce
Sopravanza l’istante del risveglio.
Capelli, nodi doppi tra cuscino e cuscino
Del perpetuato incanto:
‘La tua malizia è l’acquarello delle mie giornate
Su gote adorabili’, sorridi serrando
La garrula voce dei tuoi trasalimenti
Irreali nella frequentazione del peccato.
A KK, mia Ranocchietta
(Pisa, biglietto postale, 4 settembre 1980)
***
Mio dolce Fauno,
si sveglia nella flessuosa chiarità il mio pomeriggio, in attesa di te!
Ho amato un sogno?, dimmi, ho amato un sogno?
Grazioso prodigio attendo pelle su pelle, la derisione dell’istante in cui mi sottraggo –
E tu mi catturi spostata solo di pochi pensieri (più arditi)
I denti bianchi che mordono il lobo tenero
E feroce, per quanto ti celai…
Non ti sorprende la mia bocca?
Sarò chiarimento di mille equivoci sulle donne. E tu sarai la mia ferinità.
A FN, mio peccaminoso Fauno
(Guarda, biglietto postale, 6 settembre 1980)
***
Venere ardita,
mio pentimento!
Tremo nel viluppo caldo dei tuoi seni, come gocce piccole rosa bevo,
E tu mi sei pari, in lacerti e baci, arrossisco dietro il tuo collo
Che trapunto con leccatine veloci.
Ti raggiungo … giocando a mosca cieca con il tuo profumino!
A KK, mio Mitologico Esserino
(Pisa, biglietto postale, 7 settembre 1980)