CDS: "Rachmaninov imbustato per due stagioni"
Karoline Knabberchen
RACHMANINOV SA DELLA MIA LETTERA PER TE
(a cura di Claudio Di Scalzo)
In Piazza Shelley a Viareggio la luce è assoluta. Si cammina con le spalle al mare, come ombre - noi - di passaggio, per poco ancora accostate distinguibili. Era un addio, quel giorno, senza l’assolutezza dell’eternità.
Io ho 16 anni, forse (l’immagine di me nel tempo è un cerchio con ritorno nel presente, sempre), e S. m’accompagnava prima di dirigersi in stazione e tornare a ****. Era il tempo dei saluti, ripetuti e sempre più definitivi. Io andavo e venivo dall'Austria, lui si muoveva tra Italia, Francia e Germania per studiare composizione.
‘Ti voglio leggere una cosa’ mi disse ‘e tu non arrossirai’
‘Perché questa precisazione, S.?’
‘Perché tu sei modulata sul pianoforte di Rachmaninov, e se me ne vado ora recitandoti una lettera che ti scriverò tra quattro anni - perché non ci vedremo più, lo sai - è per rendere agevole il saluto e il suo ritorno. E te la leggerò ora, come tu la vedessi aperta sotto i tuoi occhi, carta ruvida verde imbevuta della mia mano.
Non arrossirai ora, ma tra quattro anni sì, perché sarà arrivato il momento di capire.
Ti penso tra le fronde
Di una città perduta,
A guardare sempre nuove luci
Nelle foglie
Come chi studia il mistero
Dei mutamenti e dei tramonti.
Le torri e i palazzi, noti,
Quasi più li riconosco.
(vedo colori e cieli riflessi
Su tetti e finestre
Elementi architettonici e strade
Tutte cose che non saprei collegare
Le une alle altre)
E te vedo, mentre corri nuda
E veloce in una stanza vicina,
Perché ancor più in là
Io ti raggiunga,
E in Amicizia si abbia
Lieto connubio.