:: Fabio Nardi: Mangianastri con musicali astri. A Karoline Knabberchen. 20 agosto
20 Agosto 2017
Karoline in mente in barca nostalgia presente varca - Foto Fabio Nardi
Fabio Nardi
MANGIANASTRI CON MUSICALI ASTRI
a KAROLINE KNABBERCHEN
(20 agosto 1984-2017)
Nei nostri viaggi, e ancora più nel lungo viaggio per l’Europa del 1984, dal gennaio all’agosto, Karoline Knabberchen ascoltava musica in auto dal mangianastri e dal suo portatile a tracolla per le città e i luoghi visitati. In Olanda e in Belgio prese a scrivere appunti che rileggo riascoltando sul mangianastri la musica classica di allora. La Ranocchietta elvetica si divertiva ad accostare ai compositori, dai grandi ai meno noti, monumenti e piazze e la vita dei cittadini, in quella che, facendole mettere il “musino a nervoso”, definii scherzosamente “totale operetta per nostra disdetta”; e alla quale avrei dovuto partecipare con la fotografia o altri scritti. “Stai tranquillo Fabio! che non corri il rischio di agguantare il sublime wagneriano!”. Mi rispose fintamente risentita, calcando sulla mia predisposizione alla battuta faceta, alla declinazione umoristica. Però Karoline poi mi abbracciava, e mi parlava di Liszt, Lasso, Corelli, e di come “l’operetta totale” ci consentisse di raggiungere ogni possibile unità, per noi due soltanto col Bello, utile al nostro amore in viaggio.
Mi leggeva quanto aveva scritto, ed ero estasiato dalla sua letteratura, dalla sua riflessione, che mi rivelava quanto da solo non sarei riuscito a scoprire. Ho raccolto questo “diario musicale” con un titolo in rima. Sono passati trentuno anni dalla scelta tragica di Karoline Knabberchen alle Lofoten, isola Austvågøy, il 20 agosto 1984, ma se riascolto - sul mangianastri – quelle scelte musicali e leggo quanto mi donò, ancora ho tra le braccia il delicato dell’angelico. Fu immeritato. Me lo dico da tanto. Però questa devozione invincibile all’amore spero mi salvi. Che possa reincontrare l’amata. Perché da tanto sto anch’io interpretando e trascrivendo - è la mia ermeneica totale per l’enigma Karoline Knabberchen anche studiosa di Friedrich Schleiermacher - come faceva Liszt, musica non mia, per ottenere un adagio che dica oltre la morte e il lutto: “Ancora sono a te accosto. E sarà per sempre”.
Nel presente Sara Cardellino mi carezza i grigi riccioli. Posa la testa sulla mia spalla. Ho tutto quanto necessita a un uomo come me. Un amore alto da accudire vissuto nella primavera della vita, un amore alto mentre vivo il mio autunno. Ricevo da questi due poli poesia con religione. La vivo con chi amo. Sono felice.
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Karoline Knabberchen
LE PARAFRASI DI LISZT NEL MARKT DI BRUGES
Il re dei virtuosi consegna la sua parafrasi al pianoforte
di quanto venne composto da Chopin, Schumann, Schubert,
intanto ai due ribelli Pieter de Cornick e Jan Breidel
(che nel 1302 si slanciarono con il popolo in questa piazza
contro i dominatori francesi ottenendo libertà di commercio
e di lingua) e per non far distinzioni tra marmi e
corpi in carne ed ossa, pronti a plaudire (si spera) le sue dita
prodigiose sulla tastiera, a chi compra e vende
ammicca e canticchia (nel varipinto mercato
sotto la guardia della torre campanaria Belfort)
pure al celebre quartetto finale del Rigoletto:
Bella figlia dell’amore!
Trascrivere nel pianistico fare vale interpretare
addirittura il preesistente alla composizione segnare
(lo sappiano da Schumann a Wagner, rimeggia Busoni)
(ribadisce l’interprete ermeneutica dilettante di musica KK).
Il pianoforte imita oltre ogni tensione temporale
dando del Tu a chi vuole comprendere. Dalla nostra vita
a Bruges nel Tu c’è quanto possediamo dall’inizio
accosto all’attesa della morte. In questo iato la scelta
nella provata fede di saper distinguere il Bene dal Male.
Le filatrici dell’Olandese Volante di Wagner
dal pianoforte di Liszt mettono in piazza il cerchio
dove noi due teniamo il punto. Adatto. Alla commozione.