Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959
1984 20 agosto Austvågøy Lofoten Norvegia)
Foto Fabio Nardi.
Karoline Knabberchen
DISTANZE... VICINANZE
DISTANZE...
La montagna esiste solo dal basso; anche il cielo esiste solo da terra. Se provate a volare non avrete più un cielo, ma solo delle nubi sotto di voi e qualche vestigia di suolo. Il mare invece continua a esistere anche quando ci siete sopra o dentro. Anche l’annegato sente il mare, tutto il mare del mondo, tutti gli oceani, premergli intorno. Il morto nel burrone invece sente lo scorrere del rivo sul fondo, e pensa: Oh se potessi seguire la corrente, alla lunga mi condurrebbe a casa.
...VICINANZE
Nel cielo inseguirei il mio veleno. Ficcandomi nello stormo degli angeli.
Scorciatoia meno tortuosa per sapere di me è l’acqua.
Spingerò occhi dilatati incontro al mobile fondale.
Alla lingua madre d’ogni movenza retorica ballerina.
(variante: Alla lingua madre di tutte le movenze ballerine)
Confesserò la mia curiosità
di sapermi dimenticata.
In forma di ossa
capelli nervi.
Intreccio
di romanzo
con finale a sorpresa.
(Variante
Senza fine)
Eterna.
(Aggiunta giorni dopo. Cassando "Eterna":
"Eternità eccomi qua")
Eternità eccomi qua.
In acquorea
ballata macabra.
Assolta o per sempre Rea?
NOTA
curatore
CLAUDIO DI SCALZO
Questa poesia “VICINANZE” che dialoga con “DISTANZE” in prosa è una delle più complesse da curare. Perché Karoline Knabberchen diede ai versi finali variante e aggiunte: senza scegliere. Ma soprattutto perché REA può avere diversi significati. REA scorro pioggia fecondatrice. A Creta nella Grecia antica diversamente interpretata. Fino agli orfici ai neoplatonici. Anche la volgare REA come fuoriuscita di umori. Gonorrea. Patologia medica. Estensivamente Logorrea. Lo è il Diario la confessione per Knabberchen? Oppure REA da Reo Reus: autrice di reati, linguistico-filosofici-teologici, infrazioni alla norma. Poi... nel mito Crono sposa sua sorella Rea. Stravagante rimando di Knabberchen al tempo della prosa che sposa la poesia in un incesto che non porterà niente di buono? Anche stilisticamente? I versi come Ballata Macabra che con la Morte non si sa a cosa apra nonostante l’affresco teologico con sguardo alto e basso? E, per concludere questa mia improvvisata ermeneutica, per il 20 agosto 2024, quarantennale della morte, c’è il vaticinio di Knabberchen sull’annegamento. E, se la data rimanda al gennaio 2024, ad Amsterdam, con Fabio Nardi, ciò avverrà otto mesi dopo.
Notizie più certe su questo testo, presente in FILOSOFIA DA BAITA (opera mai sistemata da K.K. se non con incerta numerazione) potrebbero venirmi da Fabio Nardi, ma tace. Nel suo muto dolore, ancora, quaranta anni, dopo.