Karoline Knabberchen
(Engadina Guarda 1959 - 1984 Lofoten Austvågøy Norvegia)
1979. Venti anni
Claudio Di Scalzo detto Accio
AFORISTICA EX-TOMISTICA DOMESTICA.
(già titolata "Aforistica Podistica Ex-Tomistica Domestica)
Con ricordo di Karoline Knabberchen e Giovanni Boine.
Accio e Sara Cardellino dopo il ritrovamento dei dattiloscritti con Moltmann
Marzo 2020 - Cascinale a Vecchiano
Sara Cardellino ha ritrovato nelle soffitte del cascinale, in marzo, dattiloscritti che custodiscono varia aforistica, frammenti, pensieri, apologhi. Alcuni come “Aforistica podistica ex-tomistica domestica”, che hanno come ambiente il cascinale orto giardino, al chiuso quasi monastero, sono un “viaggio da camera”. François-Xavier de Maistre mi dette suggestione col suo “Viaggio intorno alla mia camera”. La presenza del teologo, riformato, Jürgen Moltmann c’è perché la studentessa d’Engadina, Karoline Knabberchen, fidanzata di Fabio Nardi, aperta ecumenicamente all’incontro cattolicesimo e protestantesimo, iscritta a filosofia, me lo fece studiare e conoscere. Così come la sua “teologia della speranza”, il suo dialogo con il filosofo marxista Ernst Bloch autore de “Il principio speranza”. Era il 1979 primi anni ottanta.
Inutile aggiungere che al chiuso abbiamo vissuto, con milioni di italiani, causa Pandemia, Marzo e Aprile 2020.
È stato struggente per me che tali sepolte carte le ritrovasse Sara Cardellino nominatasi custode di quello che chiama il “Labirinto di Accio” dove novella Arianna s’infila curiosa e spavalda perché secondo lei tiene il filo musicale per uscire con facilità. Io le credo. Da lei che mi insegna il contrappunto di Bach e l’armonia delle forme sonore - lo spirito ha un’orchestra se la si fa suonare penso - quanto ho riletto trova giustificazione e scoperta. Insomma il chierichetto di Don Gino Barzacchini apre ancora la zucca a qualcosa di più alto che non i pipistrelli da colpire con la fionda.
Anche Giovanni Boine che studiava mistici e Sant’Anselmo d’Aosta e aveva una sua teologia cristiana originale, i FRANTUMI, ne portano impronta, l’ho inteso meglio perché i suggerimenti dell’engadinese KK mi formarono l’orecchio adatto.
Tutto quello che esiste di mio in estetica ha rapporto con figure femminili. Stein Knabberchen Cardellino è il Tre che nell’ultima avventura mi fa rientrare in me!
Ps. Il titolo che ideai fece storcere il naso alla fidanzata biondissima teologa. Quel “podistica” virava troppo nello scherzoso, nello scurissimo?, quanto era serio serissimo. Frutto del mio avanguardismo fin troppo dadaista. Che sia un viaggio in stanze e piani della casa lo si capisce leggendo, il “podistica” calca troppo sul faceto quanto è teologia, anche se scritta frammento in una specie di Journal. Disse severa. Son convinto che avesse ragione. Allora come oggi. Ma tanto tutto era per “uso interno” e dunque così è rimasto per decenni in soffitta. Oggi ripubblico col titolo che desiderava Karoline Knabberchen. Io do retta a chi amo. È la mia forza. Anche se leggere, ancora il titolo, AFORISTICA PODISTICA EX-TOMISTICA DOMESTICA mi garba. Il dispetto fonda il mio aspetto al passato cospetto.
1
Chilometri e chilometri di colpe in ore perse dal tinello alla cantina. Api selvatiche ronzano fuori sul miele novello della teologia di Jürgen Moltmann.
2
Nuoto nel lavandino alto e scintillante Viakal gocce abbaglianti. Dialogo col rubinetto che versa l’interrogativo: Se c’è un Dio perché allora il male e la sofferenza?
La teologia della Croce, mi dice severo Jürgen Moltmann, non è un accappatoio!
3
Nella cucina delle cose che transitano s’avverte l’euforia dei cucchiai forchette coltelli. Siamo tutti cucinati da qualche brama viziosa da qualche virtù salvati disappententi di cose, di noi stessi. La natura di Dio, suo corpo e spirito, si rivela nello Scandalo della Croce nell’agonia del Golgotha. Mi suggerisce Moltmann.
Tra me penso che nel Getsemani, coi suoi ulivi, ci sia Gesù cucinato dal Tradimento di Giuda. Che lì si riveli la nutura perversa dell’umano, di come anche il Figlio di Dio ne venga accasciato.
4
Giorno notte giorno notte stare in soffitta o nella botte in cantina niente cambia se teologia porta fitta. Che cosa faceva l’uomo nella mente di Dio prima di trasportare la sua necessità di valicare il peccato originale?
5
Strapiombi tra i bicchieri puliti e polverosi. Alcuni capovolti Se quelli capovolti sono la più facile fede nel demonio che in Dio, perché rovesciati si mantengono puliti, risulta che la salvezza sta nell’abitare la sofferenza del sudicio con Cristo nella coppa sangue rappreso d’uomo mortale.