Tristan Corbière nel giallo del Marzo 2020 a Vecchiano
che guarda Sara Marcelle
Accio - Tecnica mista acrilico china su cartone - 30 x 40
Accio e Cardellino
CANZONE DEL SÌ DI TRISTAN CORBIÈRE CON MOLTO GIALLO
Tristan Corbière, in questo fine marzo, nel cascinale vecchianese, è tornato molto presente. Perché Sara Cardellino ha trovato traduzioni, disegni a lui dedicati; alcuni manoscritti del “Canzoniere di Karoline Knabberchen”, del 1984, dove lui compare. Evocato nel viaggio che realmente Nardi e Knabberchen fecero in Bretagna raggiungendo Finisterre. Nei primi duemila, alcuni testi vennero pubblicati sull’annuario Tellus “4/25. Come “Terra ultima Ouessant”.
Corbière iniziai a tradurlo con Margherita Stein (1978) che annovero come "Signora e maestra" per la traduzione per certe riflessioni filosofiche a partire da Stirner e Bataille. Sull’annuario Tellus 27 pubblicai la sua traduzione de “Il Casotto dei trapassati”, complessa prosa poetica lunga di Corbière.
In questi giorni ho tentato altre traduzioni. Quelle che feci un tempo non le trovo più. E aggiunto disegni e dipinti per il poeta rospo coinvolgendolo, addirittura, in accostamenti a Batman uomo pipistrello agli ultimi dipinti di Fattori.
La poesia “Chanson en Sì, Canzone in Sì”, mi ha suggerito ritratti ancora del poeta ripresi dalle due o tre fotografie che di lui circolano. Aggiungendo giallo. Come si conviene al poeta degli “Amori Gialli Les Amours Jaunes”; ed a me per Sara Cardellino che per un periodo, dopo la nostra separazione, era diventata, come Sara Capei Corti, per me una irraggiungibile Marcelle (la musa mai conquistata da Corbière, che venne respinto, considerato come amico non come amante), nonostante ci stessi vicino, da lontano, e non accosto come Corbière, con scritti disegni pensieri.
In questo marzo Sara Marcelle, per questa poesia tradotta, l'ho dipinta, come Topolino. Infatti così Corbière si immagina topolino per raggiungere Marcelle.
La fotografia di Sara Cardellino è recente, sotto al noce di Lalo, nel giardino-orto del cascinale.
Sara Cardellino sotto al noce di Lalo - 2020
Tristan Corbière (1845-1875)
CANZONE DEL SI
Se fossi nobile Falcone
calerei sul tuo balcone…
-Toro: sfonderei la tua porta…
-Vampiro t’addenterei rendendoti non morta…
TI SUCCHIEREI
-Carceriere: scarcererei…
-Topo: farei un forellino…
Se fossi brezza ventosa
ti spalmerei di rugiada
TI INNAFFIEREI
Se fossi un robusto Confessore,
ti fustigherei, Sorellina!
Per seconda penitenza
ti direi ciò che penso…
TI DIREI
Se fossi un magro Apostolo,
direi: “Offritevi l’un l’altro,
per saziare la vostra fame
il pane d’amore: Un bacio”
SE LO FOSSI
Se fossi Frate – questuante
mendicherei il tuo cuoricino
per Dio Figlio e Padre.
per la Santa Madre Chiesa…
MENDICHEREI
Se fossi Madonna ricca di sacro,
poserei, dalla mia nicchia,
uno sguardo, un benedetto soldo
per il Cantico perfetto…
POSEREI
Se fossi un anziano scaccino,
metterei un cero davanti alla tendina…
con l’aspersorio dell’acqua benedetta,
lo spegnerei, a vespro detto.
LO SPEGNEREI
Se fossi un rigido impiccato
al cielo sarei destinato:
m’arrampicherei sulla corda
àncora di Misericordia,
MI ARRAMPICHEREI
Se fossi donna…Eh, Bellezza,
tu saresti la mia Colombella…
alla porta gli spasimanti
potrebbero morir nell’attesa…
SARESTI
Ragazza, se fossi la governante
Ronzinante che ti pettina,
Señora, se fossi TE…
aprirei al povero ME.
APRIREI
Sara Marcelle Topolina
Accio Marzo 2020 - Cascinale vecchianese
Tristan Corbière
(1845 – 1875)
CHANSON EN SI
Si j'étais noble Faucon,
Tournoîrais sur ton balcon...
- Taureau : foncerais ta porte...
- Vampire : te boirais morte...
Te boirais !
- Geôlier : lèverais l'écrou...
- Rat : ferais un petit trou...
Si j'étais brise alizée,
Te mouillerais de rosée...
Roserais!
Si j'étais gros Confesseur,
Te fouaillerais, ô Ma Soeur !
Pour seconde pénitence,
Te dirais ce que je pense...
Te dirais...
Si j'étais un maigre Apôtre,
Dirais : " Donnez-vous l'un l'autre,
Pour votre faim apaiser :
Le pain-d'amour : Un baiser. "
Si j'étais!...
Si j'étais Frère-quêteur,
Quêterais ton petit coeur
Pour Dieu le Fils et le Père,
L'Eglise leur Sainte Mère...
Quêterais!
Si j'étais Madone riche,
Jetterais bien, de ma niche,
Un regard, un sou béni
Pour le cantique fini...
Jetterais!
Si j'étais un vieux bedeau,
Mettrais un cierge au rideau...
D'un goupillon d'eau bénite,
L'éteindrais, la vespre dite,
L'éteindrais!
Si j'étais roide pendu,
Au ciel serais tout rendu :
Grimperais après ma corde,
Ancre de miséricorde,
Grimperais!
Si j'étais femme... Eh, la Belle,
Te ferais ma Colombelle...
A la porte les galants
Pourraient se percer des flancs...
Te ferais...
Enfant, si j'étais la duègne
Rossinante qui te peigne,
Señora, si j'étais Toi...
J'ouvrirais au pauvre Moi,
- Ouvrirais ! -