Dorothea Tanning: "De quel amor", 1970. Centre Pompidou, Parigi
Accio
Sanvalentiniana
(Vettore Seducente/ Dotothea Tanning - Catullo)
a Sara Esserino
Il Possesso
Deh tu consentimi, dolce ipsitilla,
Gioia mia tenera, delizia mia,
Che da te càpiti sul mezzogiorno.
Se consentirmelo vorrai, fa’ in modo
Che non mi sbattano la porta in viso,
Né a te d’andartene ti salti il ticchio;
ma chiusa in camera, sii pronta a fare
con me di séguito nove sonate.
Ti garba? Chiamami sùbito, dunque!
Ch’io, qui giacendomi, pieno il pube,
Sfondo la tunica, sfondo la colte!
Claudio Di Scalzo
SANVALENTINIANA COS'E'
Sanvalentiniana è un'antologia febbraietta corta e amoretta - anche amaretta - di Accio per l'amata musicista. Sanvalentiniana incarta, come un bacio perugina, esteticamente la parola: TI AMO. S’inventa il trait d’union tra Love ed Eros; quello sul Vettore seducente; Il patto d’amor medieval crepuscolare; La rivelante intimità; Il possesso; L’alcova per ova e piccione; Dell’amore il palco; Il libertinaggio estetico assaggio; L’amor feticcio pungente riccio; la pellicola amorosa; L’amor trionfante et pimpante. Puntate... amorosamente letterate per SARA ESSERINO