SONATA DEL 14 FEBBRAIO 2022 per Sara Cardellino.
Bitematica di coppia e tripartita in ESPOSIZIONE della primigenia emozione;
SVILUPPO in assenza tremenda necessaria autocoscienza;
RIPRESA per sempre accesa.
Il richiamo all’Autocoscienza ascrivibile al periodo di separazione di Accio e Sara
di 5 anni e 5 mesi durante il quale gli amanti scoprono quanto ancora si amano,
conduce a definire con altro titolo la fotografia
come “Fichte Schelling Hegel al mare insegnano dialettica dell’amare”
Accio e Sara Cardellino
45 AMULETI AHIKÙ PER COMPLEANNO
CAUCCIÙ con MARINO CAPANNO.
14 Febbraio 2022
Sara Cardellino nel 2010 - Foto Accio
Dal 1 al 14 febbraio 2022 ho scritto per e con Sara Cardellino. San Valentino.
Essendo anche il suo compleanno
(abbiamo date emblematiche di nascita; io l’8 dicembre 1952 nato di sette mesi.
I miei anni a portalli son pési i su’ leggèri e bèi)
Tante poesie musicali quanti son gli anni festeggiati: 45.
Ideando assieme sù e giù dal 2009 in avanti. Compresi i 5 anni e 5 mesi separati da fine 2011.
Festeggiamo anche la facile rima con amo verbo e amo che ci pésca.
PREFAZIONE ELASTICA
mattina presto sulla soglia
nervatura-tu di foglia.
se la tiri s’ammoglia
con me caucciù
t’amo e non se ne parla più!
Sara Cardellino in posa allocca sotto l'abbaino - Foto Accio Febbraio 2022
5 AHIKÙ METTON VOGLIA SEMPRE PIÙ
1
sono qui rapsodia
fermo-immagine
nell’intimo del guizzo
2
l’arabesco non diventa traccia
se mi spargi seme sulla faccia.
accordo percussivo
me colta sul vivo?
3
ingaggia fiamma commedia
panna glissato ascendente
monta trillo – coda finale pop.
la mòvo ti scovo ti provo.
4
ascolto cose orchestrali
mòvo sublimi ali
tu sesso su me cali
come disco-music vali
5
notte accoglie risposta
stell’io zenitale blues
tu misceli l’es genitale
alba s’accosta carnale
6
compleanno a tempo di Can Can
esultanza delle cosce van.
sollevo panno. arte palco
vòle mia parte calco.
7
sguardo età riparo in armonia
venatura centro della tonalità.
mattino nella gerarchia dei suoni
sali scala verso me regina. 14 II 2022
8
così ogni sillaba oggi sia
via d’arpeggi volatine trilli
inesauribile si definisca poema
sema di nascita suite mescita
9
acqua al fiore voce e pianoforte
fermenta viandante Sara Cardellino
garbata bussa alla porta in cantabilità.
fantasia in do maggiore pulsa nocche
candore senza pari che mi porti
10
vulnerabili all’allegro vivace Italiana
di Felix Mendelssohn nel fogliame
nuovo ventoso ondeggiare della ferita
che lasciammo sul Brenta. audacia:
sì sì Sì… ora nel compleanno mi bacia!
11
Ad altezza di tenacia timbro
Papillon din don don
su me bambina sfarfallante
apria a primavera le ante.
12
Nuovo preludio sul prepuzio
mentre corri sull’incendio
del solista mie labbra coro.
Oh se ben temperato t’adoro!
13
Nella pastorale vecchianese
vigilia della nota al latte si sgola
(ahi partitura zolla dura sbatte)
sulle curve succhiate agnella.
Da Beethoven destino e cervella.
14
Per un attimo, attimo d’improvvisazione
Blues accensione d’età compleanno
sfioro a mani aperte l’aurora veneziana.
15
Dove il tempo s’appanna
seno s’unge pepe piccante
sulla punta dita lucertola.
Timbro surrealista. Hola.
16
Musica se non la suoni resta fola.
Si disse Sara Cardellino a febbraio
smontando il traversiere guaio
e strumento sotto al mento.
17
Toh ancora Vivaldi
dei miei anni adolescenti caldi
fuoco sempre sulla via di casa
ove ogni stagione non ebbe pausa.
Mahaleriana si toglie la mascherina dell'Adagietto guardiana". Foto Accio
18
Non misura che tempo scardinato
Gustav Mahler còre ammalato!
Ma guarisce dal dolor degli anni
nocciolo che fé danni. Mahaleriana
polpa d’occhi viennesi guardiana.
19
Cogito ergo sum o musico ergo sum?
Uhmm. Sull’interrogativo in equilibrio
timbrico e armonico trovo il brio
nella spontaneità sentimentale Dio.
Son versi zuccherosi bruschi.
L’ho imparati da Ciajkovskij.
20
Rimsky Korsakov sento
danza festività del giorno
come fa l’ovo col tuorlo
senza età mi battezzo vento.
Tipica musica dal dì dentro.
21
Ascoltiamo Glinka
vuoi ch’à te mi stringa?
Là… non è che finga
profuma la giunchiglia
che i sensi spariglia.
22
Strano? che stando al piano
Io suoni Glinka che il notturno
Imparò da Field: tu il fieno
rammenti dove il bianco
di me suonasti nel diurno
campo pulsando il fianco.
La musica russa ci dà scossa.
Nel Gruppo dei Cinque sensi.
Mossa! Ma fai finta o ci pensi?
23
Quando appare Borodin
lo confondo con una medicina.
Perché fu anche medico
ti dico: la musica guarisce
senza finta pietà bene
scandisce. Intendi
cosa per San valentino viene
dal Cardellino?
24
Rachmaninov si mòve
tra cose del passato brillìo
ogni esilio trova suo nome.
Il Concerto per piano e orchestra n. 3
ci rende trio: la follia e io e te.
Sara Cardellino rapsodica per San Valentino 2022 - Foto Accio
25 – SE IL BOMBO AL BLU GIRA ATTORNO
Rapsodia per compleanno accoglie
foto come bombo succhia foglie.
Accio ehi! Ti porto a Broadway.
Vestita di seta perfetta acqua cheta.
Sensi parola albero scuoto con sopra blu.
Lo voglio io lo vuoi tu!
NOTA PER ACCIO. CHE LA MEDITI. DOPO CHE ASSIEME ABBIAMO SCRITTO IL 25° AHIKÙ. Per tu… tirarti sù e io giù. Tanto non mi darai retta. E continuerai a vivere come ti pare. Ma Gershwin “capita a fagiolo”. A vederti scrivere disegnare fotografare ormai da tempo (che tu metti a pari a vangare al Campo della Barra dove mi porti Zerelda Zee ed alle tue “fenomenali” pastasciutte col radicchio rosso trevigiano dedicandomele) ho inteso che questo compositore ti si adatta a meraviglia. Compose la partitura della Rapsodia in Blu fecendo altre decine di cose. Non la orchestrò tanto che ciò lo fece un altro addetto. Non è finita. Ascolta. Siccome era lui il solista al piano non finì neppure lo spartito per la tastiera. Quando toccava a lui in parecchi passaggi improvvisava. In seguito venne ricostruito il suo ruolo solista per spartito. Dopo. Però quanto eseguì alla prima della Rapsodia non c’è. C’è altro, diverso. Intendi? NO… tu non capisci o non vuoi capire.
Dentro ora i tuoi impegni di badante e poi la pesca e la barca a Bocca di Serchio e la messa in ordine del motore auto e le incursione nella storia orale familiare e il comunismo di chi non scrisse un rigo ecc ecc pure scrivi disegni fotografi per me. Con me. Allora mi sia dato il ruolo di custode della musica dalla quale ricavare un qualche metodo e insegnamento.
Se improvvisi poi non termini. Centinaia e centinaia di lavori. Se ci sono io a spingerti finisci l’insieme. Quasi tutto. Che sia poesia prosa dipinti fotografie album. Non ho mai la soddisfazione di vedere qualcosa che è finito. Tanto non devi pubblicarlo esporlo.
Alloradammi la possibilità di indicarti anche a distanza dalla prima esecuzione che tu termini la maggior parte di quanto c’è nei pc nei manoscritti nelle tele.
Perché se anche qualcun altro, o qualcun'altra, e tu ciò cerchi da tempo, dovesse terminate, tu vivo per carità, camperai 100 anni, mettiamolo in condizione di ben operare. Impara da GERSHWIN.
26
Oppela! Caspita!… con l’edera salì il DO
(in cima alla finestra la gabbietta con Cardellina
aperta porticina per volo e abitazione
veneziano balcone) sul ferretto n. 1
L’uccelletto vide, dopo, il RE cadere sul ferretto n. 2.
Sorrise tra le piume. A quel punto con maglietta
rigata apparve il MI in gondoleta. Che prese suo spazio.
Dopo fu il turno del dinamico FA. Adatto al ferretto 3.
Cardellino s’accese gioioso nell’aria. Movendo ali.
Profumate soffici colorate. Perché pianissimo giunse il SOL.
Cardellino l’invitò al ruolo dominante nel ferretto 3 gabbietta.
Prese a cinguettare, Sara Cardellina, e la nota LA
le saltellò incontro. Così poté posarla sul ferretto 4.
Tutto prese fondante effetto. Allegra pensò al Piccione
che sulla grondaia avrebbe detto che me fo?!
Gli avrebbe risposto: “In musica con te sto Cardellino!
Zuccone d’un pisano: sei note nostro Destino”.
Collana con pendente Schumann - Foto Accio, 2022 - Sara Cardellino
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Se ascolto Träumerei (sogno) di Schumann
penso a cosa senza te sarei. Un cotogno
solitario rosaceaccio ornamento van.
Strega musicista Sara Cardellino sul monte di Vecchiano - Foto Accio
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Semplice duettare sul Monte Calvo
con te mi salvo: 10 Comandamenti
via dai tormenti cantati da Mosè:
Io e te con l’amore tre. Grazie tanto
Musorgskij per poesiola incanto da boschi
nasce a notte come sema dal tuo poema.
NOTA - Per la tua poetica, Accio, che non si concretizza mai in un libro una mostra per la “convinzione” che altri possano continuare i personaggi in altre direzioni… ti farà simpatia sapere che Musorgskij il suo poema non lo poté mai ascoltare eseguito nella sua vita. Ma siccome la musica ha risorse che la letteratura si sogna, lasciamelo dire, l’opera venne conosciuta grazie a Rimskij-Korsakov che nel 1886 la eseguì. Pero modificandola come gli pareva a lui necessario. Conobbe un successo continuo. Nel 1968 venne scoperta la versione originale. Che parimenti ha avuto successo nei teatri. Nelle scelte direttoriali e orchestrali. Ti informo che il successo della versione Rimskij-Korsacov è dovuto anche al film di Walt Disney “Fantasia” dove venne utilizzato un arrangiamento composto da un altro musicista direttore: Leopold Stokowski. Una volta letta questo mia nota chissà cosa ci ricamerai sulla Fantasia che ti tiene in attività da sempre in cose estetiche. Ricorda però che della musica, cioè di me, hai fondamentale necessità. Sempre. Oltre ogni San Valentino e poesia per il Cardellino. SARA
29
CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 1
Inizia l’animalario ritmo vario col Leone.
per veneziana incolonnata significazione.
Criniera regale e ruggito come risata epocale.
Vorrei godere tua bocca con baffo ferrato
mellita lappata lingua infinita a stampa
ove piacer di musicista avvampa.
NOTA: Nello scriver poesiola 29 in ampi di coppia prove si rivela che io a differenza di te Accio son sempre più complicata nella stesura dei versi, non ho la tua immediatezza, e abbisogno di nota: “Mellita” ovviamente come “mielata” ma anche con riferimento allo stampatore eccelso Aldo Manuzio il giovane che editò CALLIGENIA FABELLA MELLITA INCERTI SCRIPTORIS… e ciò è un limite, e forse riflesso di condizione sociale, diresti di classe, tu popolare sai essere efficacemente per tutti: io ricca borghese illuminata finisco per scrivere colta oscura scemata. O no?!
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 2
Acciaccatura per zampetta di Grillo
(trillo avidi occhietti); poi acuto ogni 8 note
(piumaggio scuote) di gallo e gallina
spargon coccodè mai lungi da te.
S’irradia sul far dell’aurora
la prora lucente: nel midi
passeri frementi cinguetteranno
la forma del canone baci urgenti
da me………………… a tì
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 3
Caballi da ‘orsa in San Rossore Pisa
‘orono a tutte l’ore! tra nitriti risa.
Avanti e indietro con lunghe criniere
intrecciano accordi veloci
nel tempo d’una semibiscroma:
noi: asina e asino bacianti fino a Roma.
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 4
Elefante grande e grosso come concerto barocco
con proboscide contrabbasso nel cristallo poetico
tien passo. Rompe erompe scompone poesia
d’un tempo che fu. A volte penso sia tu.
In tutta veneziana monelleria.
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 5
Il canguro la bella cangura saltano sulla partitura.
Lei elegante nel saltello fa la barocca.
Non la bella neoclassica: evita rima
che Canguro farebbe con “bella fica”.
Poi s’avvicina all’espressionista buffo
canguro: con tuffo: gli morde la bocca
lui grida: ahi! che Mahler!
Tu mi rompi ir còre!
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 6
Tu immaginami trota. Mi guardi nell’acquario.
Mi ami come non puoi amarmi che con passione.
Ti amo come non posso che amarti con passione.
Non puoi usare alcun ferreo pescoso amo
(che incredibile metamorfica situazione!)
io non posso raggiungerti con le branchie.
Che fai? Non torni certo indietro granchio.
Diventi Tritone e la teca di cristallo
la sostituiamo col mare bello.
Nostre bollicine unite son scale d’archi
ascendenti ci portano in fuga oltre il tempo
arco della ruga. Trota e Tritone han lor varco!
Mai nessun accidente bene in loro prosciuga.
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 7
Il notturno vecchianese due uccelli simbolici rese.
Sopra accordi di pianoforte ripetuti filosofeggia il Gufo:
lo fa ad ufo facile dirgli col clarinetto da te altro m’aspetto.
Però anche l’Allocca non ha molta autorità. Allor becco ti tocco.
Falco e Cardellino diventiamo sopra xilofono nel suo dono.
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CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 8
La bellezza della Natura illustra col violoncello il cigno.
“Ogni volta t’incigno”: esclami nel vernacolo: ti gusto… di nòvo.
Scoramento a tal brutalità provo homo tamburo
che sol merito ài di pelle bacchetta nel duro.
Ti porterò a Citera: sperando migliori tuo sòno com’era.
37
CONTRAPPUNTO ANIMALESCO NEL FEBBRAIO FRESCO – 9
S’eleva allegro rondo che meglio non si può
del Carnevale animalesco sopra appetitoso desco.
Ecco gli animali musicati amanti strampalati
che sfilano nel facile ritornello che l’amor è bello
per San Valentino per il Carnevale ove col Cardellino
ogni contrappunto nel sòno d’amanti vale.
38
Schubert gli amici affettuosamente,
te lo rivelo tu che lo tieni in mente,
suono e biografia teneramente,
lo chiamavano Funghetto.
Per via del bonario aspetto.
Ma per la musica del Lied è il re.
Scegline uno per me e per te:
Funghetti bonari via da ogni guaio
un tantino rari col sole col nevaio.
COME LA FORMA CLASSICO-ROMANTICA PER NOI SUONA
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Catturata dal fuoco della parola
nel suono espongo braciere sul marmo:
incandescente lucore e forma: d’amore.
IO Melodia spiccante regina incontrastata
TU sei il Basso moschettiere sostegno armonico.
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Entusiasmo di coppia arte di vivere equilibrio
con brio e chiasmo. Compostezza esultante
nelle frasi sonore simmetriche dell’amante.
Nel teatro dei personaggi alfabeto e linguaggio
(anche lignaggio concerto) dentro e fuori il palco.
Elemento solistico qua e là. Spalle nude talco.
Movimenti lenti veloci allacciamento aperto.
41
IO Melodia scendo dal piedistallo
ho persino nelle mani di fioraia un callo
sfumo m’insinuo più sciolta di volta in volta.
TU armonia sei espressivo cavaliere fuggente
mi tieni a mente in accordo emblematico.
Galoppi in settima diminuita pregno di tensione
dissonante tua e mia emozione.
Sara Earnshaw e Accio Heatcliff.
Romantico ritmo vitale in sonate
sinfonie concerti al dolore esposto
aperti: al riparo in nessun posto.
Se non nelle cime dilatate da nubi:
attori senza sipario tra profumi e fumi.
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(TERZETTO)
A
EDUCAZIONE FINALE
DELLA QUARANTACINQUENNE
CHE SEMPRE VALE
PER ACCIO ANTICHE PENNE
Non accostarti a Beethoven solo per la biografia che lo fé impetuoso solitario sordo al mondo per l’interiorità in rima con propria sovranità-maestà, Accio. L’Inno alla Gioia è per tutti: uomini donna natura. Ti sia utile con i dovuti distinguo tra Genio e l’Accio vecchianese popolano con l’estetica alle prese sapere che l’opera si sviluppa da come si utilizza il passato per dargli forma nuova o combinata: Beethoven come un musicista arcaico s’incanta al suono primordiale; da quello greco impara che musica vale come educazione crescita dell’animo virtuoso; dal monaco cristiano musicista apprende che la preghiera si nobilita con intrecciate monodie; da Palestrina prende i misteri della più alta polifonia; da Antonio Vivaldi come la polifonia trascritta per orchestra tien l’anima desta assieme ai percorsi armonici (sì, come sù e giù pei poggi in bici, mi dici); e l’orchestra, a questo punto, per le sue sinfonie per strumenti che siano piano o violini in dialogo con essa: diventa come un’amata che fedele a lui può capirne e trasmettere il pensiero in sentimento unico.
43
Il Teatro Musicale per te è adatto: Accio. Sia come opera buffa di Rossini sia come melodramma di Verdi o Pucciniano. Mi soffermo sulla voce: ch’è basilare assieme alla musica al gesto. Voglio pensare che accanto alla tua voce spesso stonata per come hai interpretato la vita teatralizzandola (ed estetizzandola, causa pure della nostra separazione nel 2011) tu abbia modulato sia acuti da tenore che da baritono fino alla più grave del basso. I diversi stili estetici scritti e in immagini dicono di questa tua capacità. Però il tuo teatro musicale con accanto la vita reale (e con me presente viene sempre prima) necessita che pur’io abbia più voci e ruoli: come voce femminile acuta di soprano come voce più grave di contralto e pure come via di mezzo appunto mezzo-soprano. Se posso fare una battuta pisan-veneziana: Il nostro bel canto necessita che si stia accanto.
44
L’educazione mia finale, che sia intesa anche scherzosa a Carnevale, oltre che seria e vera, si conclude con Wagner. A te adatto da ascoltare studiare e imitare. Ma l’hai già fatto senza sapere di farlo. Come Wagner, e sempre vale sapere che ti rapporti al genio, hai ideato e costruito un tuo teatro, pure con luoghi riconoscibili, dal paese alle città, dove far recitare vivere e anche morire i personaggi che l’amore e la vita ti ha dettato. Io Sara Cardellino salendo su questo teatro ne determino con te e come secondo me devono svolgersi gli intrecci. Wagner testimonia quanto sia importante separare l’opera dalla biografia. Wagner era biograficamente insopportabile: ambizioso, sfrenato nel lusso, calcolatore, contraddittorio nelle posizioni politiche ed umane. Anche la tua biografia Accio è qualcosa da prendere e conoscere con le molle. Posso capire e giustificare come altre donne prima di me si siano anche spaventate per il tuo passato per come sei nel reale e per come accanto inventi parole e illustrazioni tanto originali. E tu… tutto mi hai rivelato. Come a nessuna. Karoline Knabberchen di ogni tuo atto ebbe cura e comprensione: ma fu dalla sua di biografia, di vissuto, che venne travolta. Seppure colpa ed errore secondo quanto ho saputo non vi fosse. So, intuisco, che parte del tuo dramma, da sempre, sia la domanda che se tu avessi avuto altra comprensione del tuo vissuto ceh accostavi al suo: con i tuoi errori e colpe: non l’avrebbe potuta salvare. Non angustiarti più, Claudio Accio Fabio Nardi: scelse per Libero Arbitrio la nostra Karoline. Tu e Nardi avete fatto il possibile l’umanamente possibile per salvarla. Non ci siete, non ci sei riuscito: perché lei scelse diversamente. Il 20 agosto 1984. Se non è wagneriano questo epilogo cosa lo è?
Se per Wagner melodramma e canto e musica che scorre parallelo alla vita reale è necessario entrarci per staccarsi dalla realtà del quotidiano e vivere sentimenti sublimi. Tu dall’irreale in opera totale, rima, devi tornare al reale però con il sipario, te lo concedo, sempre aperto: che non cala su noi due e su chi legge le nostre avventure o ci incontra nel vivo della quotidianità. Wagner… bianco e nero. Scambiandoci anello.
45
S’ì fosse musica, com’i’ son e fui ,
torrei le note belle e leggiadre per Accio,
stonate e brutte lasserei ai mì tempi bui.