Sara Cardellino

CDS: Sara Cardellino saluta Haendel e Bach
china e tecnica mista su carta 40 x 50




Sara Cardellino

HAENDEL E BACH MAESTRI PER ROMANZO O POEMA TRANSMODERNO

da "SUONO PRESO IN PAROLA" 
 

 

1

Chi intende dedicarsi alla forma romanzo-poema transmoderno cercando forma adatta al duemila, penso che dovrebbe studiare Haendel e Bach. E confrontare le loro vite e scelte compositive.

… come stazionamento nel flusso temporale che assommi ogni epifania del vuoto accostandoci il suono.

Haendel ebbe aspirazioni e natura musicale del tutto differenti da quelli di Bach; il suo talento geniale si affermò, come re incontrastato, nell’oratorio al quale era giunto dall’amore che visse e dalla pratica operistica. Dove l’amore spesso si maschera. Non a caso su Haendel agirono influssi italiani ed inglesi. In Inghilterra lo nominarono erede di Purcell. Negli oratori bisogna concentrarsi sui cori. Ogni elemento che qui rivelo può trovare nelle scelte narratologiche in prosa un corrispettivo riguardo alle voci narranti ed ai punti di vista nonché alla trama, cioè alle nervature, che in un genere breve possono albergare per nutrire la complessità della trama.

Teatralità dell’emblema s’alza dall’oratorio, tesse orditi e materiali sonori con la parola rivelata, sontuosa, traluce il sublime che è del soggetto accanto alla terrestrità che il tempo ad ognuno dà. Il cristianesimo che vale salvezza o possibile trappola irredimibile nel peccato.

Lo stile di Haendel si può riassumere in grandiosità unita all’espressiva semplicità della melodia; accosto magnifica chiarezza della struttura armonica. Non possiamo pensare a caratteristiche pure necessarie al romanzo storico o di costume? E per ottenere questi risultati Haendel confidò nella vivacità ed inesauribile ricchezza della sua fantasia.

Scrivo le partiture cercando ogni somiglianza ad esse nel mondo, pensa Haendel, a volte l’impeto della mia musica le conduce al tutto della divinità: ed io scopro la mia alleanza con Dio.
 

 

CDS: "Bach sul nero s'attack" - 2011

 

2

Uniti nella contemporaneità delle date da calendario e conterranei, Bach e Haendel esprimono qualità spirituali, estetiche e di linguaggio differenti - e qui sta il loro interesse a frequentarli assieme metti in una sera di maggio – e anche opposte, che danno la scossa ad avvicinarcisi: Bach concentra la ricerca dentro di sé, ci sprofonda!; Haendel scruta-annota-succhia curiosamente, molto curiosamente, intorno a sé. Dicevano che aveva occhi anche dietro la parrucca incipriata da tanto che niente gli sfuggiva per riversarlo nelle sue composizioni, ideate, appunto per chi guardava essendone guardato!

 

Giorno estivo arco caldo sulle teste

Sull’acqua fuochi che nel litigio vanno

affocando onde imbrigliate nelle fontane del re

 

Bach sintetizza – e umanizza? – il passato, ogni passato si direbbe e la tutta la musica del periodo detto barocco e insieme i fondamenti della religione luterana. E compie ciò con ogni maestria usando il contrappunto. Condensare-umanizzare-roteare (ma non come Haendel) il tutto nel sacro… non può funzionare anche per il poema metafisico adatto al Duemila? Secondo me sì.

 

Contrappunto zona chiara zona d’ombra mescita del suono promette rinascita

Come accogliere nuvole foreste foderate nell’orizzonte nell’estremo della danza da chiesa?

 

All’opposto Haendel non si interessa del passato ed abbraccia il presente, le attività profane, con un linguaggio armonico nutrito d’esperienze estetiche a lui contemporanee.

Linguisticamente Bach pensa-musica per linee concomitanti: l’interesse armonico nasce dall’incontro tra le voci; al contrario Haendel pensa-musica per concatenamenti armonici di suoni: e tutta la sua proverbiale abilità sta nell’usare il contrappunto per abbellire uno schema congegnato armonicamente. Haendel è adatto perché sulla forma romanzo-poema transmoderno sorgano immagini dalle più repentine a quelle più consolidate telematiche, e vaganti per dare divertimento. Bach, al rovescio, suggerisce immagini che in serietà e stabili dicano l'inconsumabile del sacro.