cds: "Due Coccinelle si raccontan le stelle" - A Sara Cardellino - Macro ottobre 2017
CLAUDIO DI SCALZO detto ACCIO
DUE COCCINELLE. A SARA CARDELLINO IN LUCCA COMICS
Sul rametto del tempo schietto
Due coccinelle se ne raccontan delle belle
La gioia che vince nel rosso verde nero l’autunnale
Anche tra melanzane carciofi pomodori
Perdersi ritrovarsi ha scia d'ori
Piccolo dondolio terrestre diventa astrale
NOTICINA COCCINELLINA
Soltanto nel cascinale vecchianese, in prossimità della Festa del fumetto a Lucca, con tanti “giornalini” attorno, Olivia e Braccio di Ferro, Paperino e Paperina, Topolino e Topolina, scegliendoli con la Cardellina per scambiarli a Lucca Comics, son riuscito a scrivere, finalmente, in prossimità della poesia che m'accompagna da una vita, turbandomi e commuovendomi: L’Adieu, L’Addio di Apollinaire. Qui nella traduzione di Giorgio Caproni.
Ho colto d’erica un rametto
L’autunno è morto non scordarlo
Non ci vedremo mai più in terra
Odor del tempo brullo rametto
E tu ricorda che t’aspetto
Ovviamente i facili versi in rima, miei, sono un nonnulla rispetto ad Apollinaire e Caproni. Anche la foto che ho scattato è semplice e facile. Anche Topolino e Topolina, Olivia e Braccio di Ferro, L’Uomo Mascherato e Diana Palmer, Diabolik ed Eva Kant, che leggo e colleziono, sono altro rispetto al sublime della poesia, ma anche personaggi da fumetto e coccinelle fotografate, possono intrecciarsi ad essa, se, come Accio e Cardellino, sono, e l’ha deciso il destino, dentro l’Amore. Come ci stanno, e qui sta la bellezza, milioni di altre persone. Esserlo non in virtù di un mestiere poetico o estetico, ma grazie alla semplicità e nascosta grandezza dei sentimenti assoluti. E soltanto dopo o accosto, chi ne ha vocazione o voglia, renderli poesia disegno estetica.
Per me ha funzionato così. Sempre. Ho la convinzione che ieri come oggi gli autori come Apollinaire sapessero delle coccinelle.
Da L’OLANDESE VOLANTE (2011-2017) – TELLUS (2000-2010)
Clikka: ADDIO ERICATO da TRANSTORM – (2007/2013)
Claudio Di Scalzo
LUNGA POSTFAZIONE ALLE MINUSCOLE COCCINELLE
AL FIORITO RAMETTO SU CUI S’AGGIRANO
Ovvero le Coccinelle per Sara Cardellino
dell'Olandese Volante
rivelano il destino
Quando ho affermato che Sara Cardellino mi ha salvato, e salva, inserendo questa affermazione dentro cornice di melodramma-western (Jesse Accio James che riceve una pistolettata nella testa a tradimento, dietro le spalle, da un aggiornato Robert Ford, e poi viene salvato da Zerelda Zee Cardellino: QUANDO SALVAI JESSE ACCIO JAMES) e in altre compagini di generi e temi e personaggi anche dipinti e in fotografia: da Cyrano a Buck Eden all’Ufficiale Pinkerton che torna da Sara Butterfly), il nocciolo fondamentale, accanto alla “Donna che vive due volte nel cuore dello stesso uomo”, anche qui con rimandi filmici e melò, nominando l’amato ritrovato “Eroe da libro senza libro”… si costituisce salvezza perché la donna, Sara, come in uno Stil Novo aggiornato, Donna-Angelo-Musica,… rivela che l’estetica a cui appartenni, non ha niente a che vedere, spartire, con quanto circola, eredità del novecento, come carriera letteraria anche on line.
Appartengo invece alle Coccinelle.
Al fumetto.
Alla pittura e parola
come illustrazione prima della vita reale in essa da comunista, e poi casomai di qualche letteratura. Ma sempre per generare politica comunitaria in arte, amore e complicità. Senza il fine di approdare al libro alla mostra alla nomea di autore. Insomma a una carriera estetica da Antico Regime. A cui sono inadatto per stirpe e costituzione esistenziale. Figurarsi vivere di vanesia letterarietà in coltissimi scambi che rendono la vita falsa in similoro grottesco e ridicolo per distinguersi dal volgo dietro teoria in forma di cattedra lucidata da svavanti citazioni pompose. Ed il fatto, lampante, che, MAI, nessuna rivoluzione estetica sia durata e abbia cambiato il sistema di rappresentazione alienato ed ideologico, dal secondo novecento ad oggi, ciò non toglie che sia rimasto - carta canta anche elettronica - fedele a questa impostazione che iniziai a sedici anni nel 1968.
Su questo si reggeva L’OLANDESE VOLANTE, l’ultima mia fallimentare avventura (2011-2017) che pure aveva delle coccinelle sulle vele, e un quadro in cabina del Campo alla Barra a Vecchiano, da raddrizzare. E dietro le mie spalle un assoldato con la colt della Legge Poetica Ontologica a prendere la mira!
Senza il Cardellino sarei morto. Un tradimento che mi riportava, per storia familiare, a quello che subì mio padre Libertario detto Lalo. (Clikka: L'agguato a gennaio. Di padre in figlio con tradimento ontologico)
"Non potevo più salvarti dall'atto insensato che subivi, della stessa devastante aggressività di quando monello ti spezzavano invidiosi le fionde e gli aquiloni, (clikka: Se tutto rivela il grano dandoti la mano) ma potevo starti accanto nell'ingiustizia, come se ti vedessi stavi frastornato incredulo furente: lo sdegno degli illusi e utopisti un po' scemi, e mentre ti raggiungevo capivo che non avevo mai smesso di amarti e speravo che per te fosse lo stesso!"
Però lei tornando, ascoltando la mia richiesta d’aiuto (clikka: SARA SONO IN PERICOLO. HO BISOGNO DI TE), ha reso evidente come lei fosse l’amore più grande della mia vita. Ed io, a pari, per lei. L’amore regge nel tempo se è a pari. Le dico sempre scherzando, a lei socialdemocratica, che ciò è comunista. Ed altrettanto ironicamente - l’ironia è la sua bellezza accanto al viso agli occhi alle labbra che suonano - mi dice che in ciò pure lei vive il comunismo. Poi, se t’azzardassi a fare il totalitario, o ti pianto in asso, o ti scateno contro un altro governo da me liberamente eletto. E ridiamo.
Se Fabio Nardi ha Karoline Knabberchen io avevo avuto, ho, Sara. E ciò non attiene a nessuna estetica, bensì al cuore che dal Cardiodramma tornava Cardiogramma a registrare battiti d’amore inesausto.
E potevo, posso ancora, inventare poesiole sulle coccinelle come disegnare il Cardellino come scrivere per ridere o per commuoverci.
Il mio percorso nelle arti con il ritorno di Sara è finito. Si apre altro che, per lei, per me, ha a che fare col sacro, ma nell’intimo, con il bene, e l’amore che, finalmente, non scade come il latte. Bensì è oro bracciale per due polsi, o, come scriveva Karoline Knabberchen: due piante in un nocciolo!