:: Sara Cardellino: Musica per il compleanno di Accio nato immacolato di sette mesi che vita ebbe coi suoi sorrisi e pesi - 8 XII 1952 - Vivaldi Mozart Schumann Reger Halffter Leo Bach
08 Dicembre 2019
A. Vivaldi: Op. 2 n. 1 - Sonata for violin & b.c. in G minor
Sara Cardellino
MUSICA PER IL COMPLEANNO DI ACCIO NATO IMMACOLATO
DI SETTE MESI CHE VITA EBBE COI SUOI SORRISI E PESI - 8 XII 1952
Bambino sulla sedia Accio
Il personaggio che rimanda alla tua biografia che scelgo per destinargli quanto scrivo in progress, per il tuo compleanno, è il Bambino sulla sedia. Tu, Accio, che vai mandato da tua madre a riscuotere con la cartelletta i soldi dovuti a tuo padre anarchico da contadini ingrati e astuti. Alcuni te li consegnavano ma dopo averti umiliato facendoti salire sopra una sedia a recitare poesie in rima studiate a scuola di Pascoli e Carducci e tuoi versicoli. Da qualche parte hai ricordato per questa tua vicenda l’umiliato di cui parla Kierkegaard a proposito del Cristo. Tu chierichetto di Don Gino e figlio dell’anarchico “libertario di nome e di fatto” come di lui scrive Tabucchi, subivi l’urto dell’ideologia ugualitaria del padre, “io lavoro e lavoro con prezzi onesti e comunisti e chi riceve ciò deve portarmi quando li ha i soldi a casa sennò io non ci vado a riscuotere non meritavano il mio lavoro né merita li riveda”.
Ma tu finivi sopra una sedia a far la scimmietta poetica sotto ai lazzi e le prese in giro. E tenevi per te il segreto, sennò tuo padre tutti li avrebbe disfatti con l’ira sua feroce che non ammetteva ferissero l’amato figlio unico.
E quando giocavi con i loro figli finivano per sfasciarti invidiosi gli aquiloni e spezzandoti le fionde lancianti sassi più lontani con le gomme ricavate dal camion di Lalo.
Quindi Il Bambino sulla sedia tutto solo a correre come Accio sull’argine è il mio eroe meritevole di quanto in musica scopro per te.
So che custodirai al meglio quanto dono al bambino all’uomo nel grigio Accio.
Niente di quanto è nato nel nostro legame in dieci anni, compresa la lunga separazione di 5 anni e 5 mesi, avrà mai pubblicazione in libri. Devoti come siamo al pianista Arturo Benedetti Michelangeli e al direttore Celibidache, che raramente riversarono su disco quanto eseguivano, valeva la serata in teatro e basta, nessuna moltiplicazione in merce disco, possiamo imitarli ed esserne protetti nella scelta. Nostri santi terrestri.
Questa, come dici, “è Religione è Comunismo”. Soltanto così ho potuto farti scendere dalla sedia quando sono tornata da te la Domenica delle Palme 2017. Il 9. A muovermi è stato constatare che eri in pericolo, mortale, come mi dicesti al telefono (Sono in pericolo sara. Ho bisogno di te), perché l’umiliazione ti aveva investito il 9 gennaio come mai ti saresti aspettato.
Sono venuta per il Bambino monello Accio umiliato e per l’uomo utopista tanto facile da prendere in giro. In questo melodramma e reale vicenda ho scelto scelgo di vivere con te. E sarà per sempre!
Studiosa di Vivaldi e Bach i primi frammenti scritti e sonori rimandano a loro ricordando come interpreto tua psicologia tua vita intrecciata, a pari, alla mia. Perché anche la Bambina sottoposta a prove sfibranti di musica, prigioniera nella cameretta, è stata salvata da Accio. (lo riveli in Accio e Cardellino sull'argine del Serchio con Karoline Knabberchen...). Qui lo ricordo. Salvata da piccina - che bella questa parola che usi - e da grande. Perché io e te siamo sempre a pari. Questa è la nostra poesia senza bisogno di scriverla di pubblicarla o che qualche critico la riconosca tale. In ciò se io ti portò libertà tu stesso a me la dai.
Sara Cardellino, l'amata musicista - Foto di Accio
1
FURIA DEL VENTO LEGGEREZZA DEGLI AQUILONI
Se ascolto la sonata op 2 n. 1/6 di Vivaldi, sei sonate per violino, scopro che quando il suo stile si stava sviluppando, anche nell’imitazione di Corelli, vieppiù egli si differenzia soprattutto nei movimenti delle danze della suite. Vivaldi coglie l’occasione di rinnovare, si direbbe oggi citare tradendo, lo stampo stilistico, differenziando ciascuna sonata per ritmo agogica melodia. Quest’ultima resa congiunta o disgiunta nella tessitura imitativa. Praticamente qui compare già la celebrata “furia” vivaldiana di là da venire a breve.
Se instituisco parallelo con Accio, se nella soffitta vecchianese leggo e sfoglio le tue poesie visuali di te ventenne, capisco la tua “furia” selvatica da Bambino sull’argine cresciuto che entra nei testi delle avanguardie dadaiste e surrealiste e visuali americane per tirarci fuori il nocciolo della propria melodia creativa presa in parola in immagine. Furia, certo, passionalità furente e incalzante parente, lo so, degli aquiloni colorati che dovevano volare sempre più in alto e vivendo a pari col vento sul Serchio. Tu sei questo ancora.
2
Vivaldi: Concerto in La Maggiore RV 158
CUORE VIVALDIANO SULLA MANO
Prendendo il Concerto per archi in La maggiore per archi e basso continuo 158 RV di Vivaldi ovvio che gli strumentisti suonino assieme coi loro strumenti ma quanto conta nella possibile esecuzione, che io prediligo, se l’ascolto a teatro, è che il gruppo suoni il concerto come se fosse un solo solista. Che ogni componete metta da parte il proprio ego sullo strumento. A questo punto il Concerto, al riparo da ogni atto singolo istrionico, rivela la sua intatta raffinatezza, e l’insieme porge la libertà recitativa scritta da Vivaldi nell’accadimento musicale presente.
Il Concerto Vivaldiano lo accosto ai personaggi femminili e maschili da te ideati, Accio. Se, come spesso ti accade, di farli recitare e vivere avventure senza che nessuno prevalga sull’altro, senza che nelle coppie di amanti, ci sia supremazia dell’uomo o della donna, il disegno, senza che tu ne fossi anche del tutto cosciente, che hai messo e metti in atto, si manifesta in tutta la sua singolarità. Sara Cardellino e Zerelda Zee Cardellino e Sara Earnshaw e Sara Chan Butterfly con Mara Zap e Misteriosa Dama R e le tante altre salutano il proprio compagno che tiene a pari nell’avventura il suono del cuore innamorato con loro. E numerose coppie diventano una. Bel risultato Accio vivaldiano cuore verso me sulla mano!
3
MOZART SINFONIA n. 38 “PRAGUE” diretta da PETER MAAG
DIRETTORE SVIZZERO, MOZART DI PRAGA, FIOCCO DI BIMBA VENEZIANA
(Nel tempo di Lucca Comics 2019)
Ascoltavo Mozart da piccola, negli anni ottanta, grazie al direttore Peter Maag. I miei genitori mi portavano a teatro quando lui dirigeva l’Orchestra di Padova e del Veneto. La prima volta avevo sette anni. Conoscere la musica dal vivo modella il cuore riprodotta il cervello. Non è la stessa cosa.
Più tardi, studiando musica e le partiture, la sua discografia mista ai miei ricordi, seppi che il direttore svizzero di San Gallo, presente anche al Festival mozartiano di Salisburgo, si era dedicato soprattutto con l’Orchestra Veneta alle ultime sinfonie di Mozart, dieci: 41 (Jupiter), 40, 39, 38 (Prague), 36 (Linz), 35 (Haffner), 34, 33, 32, 31 (Paris). Queste avevo ascoltato da piccola da adolescente da giovine studentessa a Venezia di flauto traverso e pianoforte.
Sarà perché l’orchestra era veneta sarà perché mio padre e mia madre mi tenevano per mano entrando a teatro sarà per il fiocco celeste (mia madre sulla scia di Skrijabin associava al suono colori. Il celeste asprigno pervinca si adattava secondo lei alla Sinfonia Praga) che avevo tra i capelli sul vestitino delle occasioni musicali eleganti, ma per me Maag vale, dirigendo Mozart, quanto i direttori che poi avrei ascoltato come Maazel Rattle Ozawa Muti Abbado.
M’interessa del direttore, scomparso nel 2001, la sua interpretazione scrupolosa, l’attenzione all’esegesi poetica come all’intelaiatura orchestrale, all’agogica espressiva unitamente all’equalizzazione timbrica. Tutto rimanda alla necessità in Maag. Alla precisione. Prediligendolo rivelo la mia natura di devota al latino alla filologia.
Risultato, che l’orecchio può confermare, un Mozart colto in tutto il suo splendore musicale nella più profonda invenzione artistica.
Mozart compose più di trenta sinfonie in soli quattro anni dal 1770 al 1774 mentre soltanto dieci ne scrisse nei restanti tredici anni della sua vita. A queste dieci partiture sinfoniche Peter Maag con l’Orchestra di Padova e del Veneto dedica i suoi ultimi sforzi di direttore e d’orchestrazione. La bambina Sara ieri alla Fenice, e oggi nel cascinale con te Accio e la Nada, è felice ad ascoltare dal giradischi con LP la dedizione del direttore svizzero il genio del compositore. (Nel tempo di Lucca Comics 2019 - SC)
4
DANZARE DOVE NASCE LO SPAVENTO A CADENZARE
Boris Berezovsky plays Schumann Davidsbündlertänze, op. 6
Le Davidsbündlertänze di Schumann sono danze dei compagni di David contro i filistei adoratori di una musica di alcun spessore. Sorvolando su quanti filistei io e te abbiamo incontrato, è sul richiamo schumanniano alle “danze dei morti delle Grazie dei folletti” che mi concentro. Quando viene novembre con la Festa cristiana dei morti. Ripenso ai morti che abbiamo salutato crescendo e che son rimasti nei paraggi del nostro sentire umanissima perdita, e al suggerimento di Schumann per porre nella danza gioia e dolore.
L’ascolto delle Davidsbündlertänze mi lascia senza fiato. Prostrata fisicamente. Queste danze come le intendo consegnano il senso assoluto ultimo delle cose, e non essendo serena dinanzi alla mia infanzia e prima giovinezza, le Davidsbündlertänzeesse mi fanno conoscere soltanto il dolore che vissi nella giovinezza e il lacerare estremo delle scelte nel mio petto di allora. Mi sembra necessario quasi urlare, anni fa urlavo davvero, urlo interiore erompeva malinconico pure come malattia. Eusebio di Schumann mi portava a questo. Credo che anche tu abbia provato un capogiro simile ascoltando quest’opera di Schumann. Dopo le tue frenesie rock. E temo che se le avessi ascoltate alla mia età il Bambino sulla sedia si sarebbe mangiato la lingua per non più parlare in versi.
Inanello questa interpretazione perché quando ti ho fatto ascoltare, a Venezia, Il Concerto senza orchestra, Sonata in Fa minore op. 14 di Schumann, ti ha preso un’inquietudine estrema da me percepita per come battevi le palpebre.
Il maniacale ripetersi delle cellule musicali in quest’opera ti stava mettendo alla prova nella tua adolescenza. Difatti hai esclamato: ma qui c’è più buio che nelle Danze di David.
Questa composizione è tra le più misteriose del nostro disperato romantico amico del Reno.
Io ti ho abbracciato e ho pianto. Felice che nell’emozione tu potessi raggiungermi da piccola tu pensandoti piccolo e solo nel mondo come mi sentivo io.
Le Davidsbündlertänze sono appunto le danze dei compagni di David; "danze dei morti, delle Grazie, dei folletti", suggerisce l'autore; partendo dalla Lega contro i filistei Schumann evita le crociate trionfalistiche contro i nemici della musica e dell'arte, e preferisce definire un itinerario intimissimo e privato, animato da quella dicotomia fra le due parti contrastanti della sua personalità che si presta anche a una lettura psicoanalitica. Non a caso ciascuno di questi diciotto piccoli "pezzi caratteristici" reca in calce la lettera F o la lettera E (o anche tutte e due le lettere), a suggerirne, tramite la personalità di Florestano e Eusebio, l'ambientazione espressiva. E poiché per Schumann "in ogni tempo si mescolano Gioia e Dolore" (come recita l'antico detto riportato all'inizio dello spartito), ecco che l'intera composizione è emotivamente scissa fra queste due sensazioni.
A garantire la concezione unitaria dello spartito c'è innanzitutto il movimento di danza che lo percorre internamente da capo a fondo - privilegiato è il Valzer, ma si trovano anche due Landler (nn. 2 e 14) e una Polka (n. 12) - poi l'esuberanza della scrittura pianistica, imprevedibile nel fraseggio, ricca di soluzioni sorprendenti - anche se va osservato che nel sottoporre lo spartito a revisione, Schumann ne edulcorò in parte i tratti più anticonformisti; oltre a mutarne il nome in "Davidsbündler" ("Compagni di David").
5
IO x REGER TU x MAHLER STRAUSS. IO CLASSICA TU BAROCCO
(con richiamo a Versace ad Armani)
La differenza nell’immaginario, vogliamo definirlo estetico in senso lato?, tra me Cardellino e te Accio, riesco a renderlo emblematico se pongo in contrapposizione figure di compositori. Per te valgono Mahler e Strauss, perché sei barocco in essenza vitale e di forma fin negli atti quotidiani. Mahler e Strauss ambedue torrenti sonori spesso, a mio avviso, dispersivi. Mahler e Strauss non si accontentano della forma sonora ma devono rinvingorirla intrecciandola con immagini pittura racconti poesia per dare “visione”. Per Reger, che io scelgo per me, contrapposta al tuo sentire-agire, vale invece la lezione di Brahms e prima ancora, e soprattutto di Bach. Il mio amato Bach.
Scelta fondamentale. Anche in Reger si frangono i sistemi tonali, iniziano a frangersi, però si rivolge alle sue volute melodiche, all’ordine dei registri, in definitiva è gotico non barocco. Io sono Gotica tu Barocco.
La sonorità gotica sviluppa enfatizza il concreto melodico in dialettica con l’infinito. Reger sceglie questo ideale e lo esalta nello stile organistico. Esemplare sono le “Variazioni su un tema di Hiller”. Qui il compositore cambia i registri dei timbri orchestrali e c’è pure sfrenamento ma controllato. Sa controllare la spontanea espressione con volontà con disciplina “classica”. Ti delineo pure mio ritratto Cardellino. Spero tu colga in me armonia d’amore anche se a volte, come da partitura, severa nei contorni verso il tumulto tuo straussiano mahleriano in generi diversi affidato. Dai tanti strumenti d’orchestra che a volte ne basterebbero la metà per dire l’essenziale. Ma per questo, non lo nascondo, tu sei perfettamente adatto all'epoca Duemila, se ti mettessi in vetrina con la tua produzione barocca avresti il successo di Versace di Dolce & Gabbana sui social nella produzione. Ah, ecco un richiamo adatto, anche nell'abbigliamento, io prediligo Armani. Classico.
6
DA HALFFTER CHE PROSEGUE FALLA PER NARDI E KNABBERCHEN LA CALLA
Per l’8 dicembre dell’autore Accio per il fotografo nardi e fidanzata Knabberchen (1959-1984) vale la musica scritta dallo spagnolo Ernesto Halffter (1905-1989). Il compositore spagnolo prosegue la lezione di Falla. Ne è per certi versi determinato e molto ispirato. Così come Karoline Knabberchen ha determinato e molto ispirato Fabio Nardi nello scrivere il Canzoniere alla fidanzata morta suicida e l’autore che li racchiude personaggi.
Ad Accio Fabio Karoline porgo questa “Habanera” come calla.
Per la sua levità leggerezza dolcezza squisita.
Halffter mentre scrive partiture al pianoforte rivela elementi timbrici e colori d’alta sensibilità, cura ammirevole nel tocco e nel tono intimo e riservato, esattamente come Accio nello sfogliare con me quaderni e fogli della nostra amica Karoline nella soffitta del cascinale vecchianese.
Come si prosegue un’opera dispersa e mai raccolta? Halffter può insegnare molto su quanto ancora da compiere per Karoline Knabberchen. Anche quando il compositore scrive musica omaggiando Chopin. Anche quando scrive la fascinosa Rapsodia Portoghese.
Accio io sono accanto a te, a Nardi a KK, per aiutarti nella cornice musicale adatta a quanto è sublime e tragico nella poesia inghiottita dal Gorgo Lofoten.
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Leonardo leo - Toccata 2 in Sol Minore
MUSICA DI LEO PER LA STANZA DEL CASCINALE OVE NACQUE ACCIO
Il pugliese Leonardo di Leo, compositore di spicco della scuola napoletana settecentesca, produsse musica strumentale eccellente per stanza. Concerti per flauto nn 1 e 2. Concerto per 4 violini e le poliedriche Toccate per cembalo. Composizioni molto, ma molto, meno conosciute della più nota produzione vocale del maestro.
Sono però esse che ritengo adatte alla stanza, con i mattoni rossi, e le pareti verdoline, dove nascesti di sette mesi l’8 dicembre 1952. Sottopeso a rischio di morte. “Sembra un conigliolo spellato” disse il forte padre Lalo alla Nada stravolta con scarsissima delicatezza, “ma sopravviverà perché il sangue tuo e mio è forte Nada” rimarcando il legame che li univa in un sorriso. E pure mi hai raccontato Accio, che tua nonna Messinella, diceva che entravi comodo in una scatola di scarpe.
Battezzato nel linguaggio della stirpe del popolo estremista. Padre partigiano comunista, nonna fascista vedova di Pardini Vittorio ardito marcia su Roma fulminato nel còre all’arrivo degli americani a Vecchiano nel settembre 1944.
Ti sia la musica dolce fantasiosa duttile risarcimento dell’asperità nascitura. Accio mio.
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Mstislav Leopol'dovič Rostropovič: Johann Sebastian Bach 6 suites for cello solo
BACH SUITES VIOLONCELLO PER BIMBO ACCIO BELLO
I critici psicologicamente più avveduti concordano nell’affermare che se Bach col violino fu coraggioso col violoncello fu intrepido.
Pertanto siccome penso che tu Accio sia coraggioso nella scrittura estraendola dalla vita reale dal dolore come dall’amore, che tu sia nato con questo destino e sigillo di sette mesi, e intrepido nell’estetica visuale sia essa pittura o fotografia, anticipi i tempi come nella nascita, sento adatto nell’Otto di questo ultimo frammento per te, il richiamo al mio amato Bach coraggioso col violino e intrepido, audacemente intrepido, con le partiture per violoncello.
Ed è Rostropovich a interpretare al meglio il Bach del violoncello. Perché riesce, con altrettanta audacia, a superare le difficolta dell’esecuzione, i problemi di pratica virtuosistica di espressione di stile.
Tu sei autore; e interprete di Karoline Knabberchen di quanto ti ha lasciato e, di me Cardellino, nella vita di coppia reale nella musica e parola che ti affido. Si sì, le Suites per violoncello di Bach e come Rostropovich le suona, è quanto di più adatto per il tuo compleanno e per dirti il mio amore per te.