"Sara Cardellino al buio nel salotto della sua casa veneziana prima di accendere la luce..."
(Accio, 14 gennaio 2018. China con pennello e acrilico su carta - 40 x 55)
Accio e Sara Cardellino
MOSTRA DOMESTICA A VENEZIA SULL'AMORE 2009-2011.
(13 gennaio 2019)
Sara Cardellino, nella sua casa veneziana, nel salotto, mi ha fatto una sorpresa, con mostra, su quanto ci ha unito e unisce. Sul nostro primo tempo, 2009-2011, sul secondo tornato nei primi mesi del 2017 lei diventando “La donna che visse due volte nel cuore dello stesso uomo”.
La piccola mostra domestica alle pareti rivela tutto. Basta per tutto. E credendo, io, nel medievale Amor provenzale nello Stil Novo Transmoderno, nell’amore assoluto che non scade come il latte, ciò non poteva che proporlo la Donna. Ch’è nei sentimenti sempre più in alto dell’uomo. Sara Cardellino in questo potrebbe vivere ai tempi di Jaufré Rudel o di Petrarca. E io sono un episodio, minuscolo, di petrarchismo con lei. Perché ho scoperto di essere, grazie al Cardellino, un “Eroe da libro senza libro”. Che riassume il feuilleton, il melodramma, il fumetto la pittura e parola adatta per questa sceneggiatura che senza la donna, amata, non potrebbe esistere. Quanto vado scoprendo sarebbe pure adatto ai nuovi media e linguaggi: funzionerebbe anche come sceneggiatura per serie di pittura elettronica per vicende alla Netflix per musica e teatro. E invece scegliamo di tenerlo “Diario Nido Domestico” (DND) per noi due, rivelandone, a volte, sul web, come fanno altre migliaia e milioni di coppie, il trait-d’union che ci tiene assieme. Segni scritti colorati fotografati come per altri sono l’alpinismo le moto il surf le canzonette. Senza definire poesia o letteratura od estetica quanto riveliamo. Senza definirci autore o autrice. C’è un camionista dei segni c’è una musicista. Il primo insegna nei professionali e geometri. La seconda suona nei concerti. Vivendo in coppia Accio e Cardellino si scambiano quanto hanno di più adatto per svolgere gioia intesa riflessione.
Sara Cardellino e Accio a Villa Malcontenta il 20 novembre 2011 e 4 marzo 2018
Ho conservato tutto quanto mi donasti dal 2009 in avanti. Disegni fotografie scritti. All’indomani del 20 novembre 2011, quando ci separammo a Villa Malcontenta, seppi da subito che avrei smesso di scrivere poesia. Quanto era stato “nostro”, quanto era stato spensierato gioioso, come le opere mostravano, non potevo cercarlo in un altro uomo. Compierne patetica copia. Mio marito, ex marito, si occupava occupa di import-export di prodotti tipici del Veneto. Ma anche se fosse stato un poeta un artista non sarebbe cambiato niente. Quanto atteneva alla nostra vicenda doveva rimanere tra le sponde del Serchio e quelle del Brenta. Senza valicarle mai!
(22 gennaio 2018)
Dialogo Stellato a Verona. Difendere gli scritti di Karoline Knabberchen
(17 maggio 2017)
Lettera al mio Povero Scrittore sgrammaticato
Tu per me eri e sei parente del Povero Musicante di Grillparzer. Il violinista non sapeva la grammatica dei suoni tu quella adatta a che l'amore che davi e ricevevi non si ferisse. Ma eri e sei un uomo che può donare alla donna tanta di quella letteratura tanta di quella pittura da farne cento libri cento mostre senza mai essere tentato da una pubblicazione da un'esposizione del tuo nome che vada oltre l'intreccio che chiedi con chi ami. Un punto così alto di comunismo di religione l'ho trovato solo in te!
Nel novembre 2011 decisi che mai e poi mai avrei rivelato pubblicato il “tesoro” che mi avevi affidato. Anche un solo genere personaggio atmosfera segno che ideasti per me o che ebbe in me un duetto. Se ne avessi fatto “carriera” singola sarei stata un'odiosa superficiale! Ambiziosa. Avrei sporcato l’innocenza che ci aveva legato come due monelli. Accio questo proprio non lo meritava! E neppure la Sara Esserino che ero stata che ancora ero. Io e te, lo sappiamo siamo a pari, in ingenuità in crudeltà, e tutti e due abbiamo vissuto con dei Linton. Per fortuna, anzi per Destino!, le nostre "Cime Tempestose" ci hanno accolto ancora.
Oggi, domenica, mentre entri al buio nella sala, con me che ti guido, e prima d'accendere la luce, vedrai cinque, da me scelte, opere per i 5 anni e una (molto simbolica) per i 5 mesi che siamo stati separati. E sarò io a commentarle. Poi riporremo le esposte carte e tele e foto con le altre centinaia che conservo che mi donasti che mi hai donato in questi due anni ultimi. (L'unica volta, rispettando la mia precia richiesta, che non hai disegnato e scritto per noi due è stato a fine 2018 alle Lofoten, perché Fabio Nardi e io con lui e con te dovevamo nel silenzio di ogni segno, se non nella commozione e preghiera, incontrare l'angelo svizzero suicida Karoline Knabberchen 1959-1984 clikka: Cardellino e Accio: Viaggio alle Lofoten Austvågøy in cerca di Karoline Knabberchen ). Dipinti qui a Venezia, in giro in altre città, o a Vecchiano. Tengo tutto in scatole di legno da mia zia Vincenza perché le sue stanze in alto non hanno alcuna umidità. I files di scritti sono al sicuro in vari dischi fissi e mobili.
5 ANNI E 5 MESI - MOSTRA
(Ho scelto per ogni anno un'opera che Accio mi donò. Ed una per i 5 mesi)
HONORATA SULLA SCIALUPPA (autunno 2011). Salii da sola sulla scialuppa che lasciava il veliero, l’Olandese Volante, e tu per metà Corsaro Nero per metà Olandese, (Salgari e Wagner assieme in quel nostro lontano fumetto) mi chiedevi perdono intestardito a continuare una catastrofica avventura nei segni on line che ancora ti avrebbe portato delusioni, male, dolore il 9 gennaio 2017. Poi, nel sequel, come in Salgari nel seguito de “Il Corsaro Nero”, mi hai ritrovato se non “Regina dei Caraibi” almeno contessina del Quartetto con Bach e Vivaldi.
CUORE FIORITO E ANNERITO. Il cuore fiorito nella mimosa ha ali di corvo a racchiuderlo perché nel 2011 fino al novembre a Villa Malcontenta, quando il 20 ci separammo, apparve il nero sui nostri battiti.
PESCIACCIO PINNE KEATS. (2009). A Marina di Vecchiano dove mi portavi scopersi un uomo che giocava senza timori riverenziali con la tradizione poetica del Romanticismo inglese, di Keats, in questo caso, che sulla tomba volle scolpito: “Qui giace un uomo il cui nome fu scritto sull’acqua”.
CHIOCCIOLA SOFFICE SCHIACCIATA SUL POSTO NEI ROSSI MAROSI D'AGOSTO. (2010). A Marinella di Sarzana, in un torrido agosto, stavamo assieme dal maggio 2009, mi conducesti nei supermercati in cerca di ninnoli, giocattoli, e poi da essi ricavavi collage da donarmi. Allegro come un bimbo ti scoprivo. Con più anni di me sul calendario eri tu ancora monello. Io ritrovavo la mia vena briosa eclettica dispettosa persa negli anni dell’adolescenza per studiare seriosa musica. Tornavo bimba. Con te. Bimbo. Sai, Accio, ora posso dirti, che ciò è quanto più mi è mancato, nei 5 anni e 5 mesi, da sposata, con il buon Linton. Oggi sono ancora assieme al mio selvatico e matto Heathcliff e sono felice. Posso dirti che come le tue chiocciole non si potevano schiacciare così il cuore monello non perde volume se ferito da spilloni. il tragico che "t'acchiappò" da "grande e piccino" che ora conosco in ogni sua piega dolente. Tu mi nomini tua Musa Castellana Stilnovista, io posso chiamarti Cavaliere che m'ha liberato dal castello noioso e con divertimenti a me inadatti. Compresa la cultura cosiddetta alta, sublime per forza, troppo turrita per una dispettosa e giocosa come me. Da quando Sara Earnshaw ha ritrovato il suo Accio Heathcliff, me lo dicono i componenti del mio quartetto, e il direttore d'orchestra, il mio flauto traverso, ha qualcosa nel suono che prima non c'era! La soffice chiocciola ha funzionato anche per il colore della mia interpretazione di Bach e Vivaldi.
CORSARO NERO ED HONORATA. (2010). Come tu abbia fatto in una serie di disegni fumetto a collegare Lévinas al nostro possibile voler vivere come corsari lo sa solo il tempo che ci racchiuse. Devo ritrovare tutte le tavole di questo curioso poema fumetto. Poi lo guardiamo e rileggiamo assieme. Sarà divertente scoprire quanto di straniero in te ho accolto quanto tu di me custodisci che arricchendoti hai ancora cercato. Certo la filosofia un po’ zoppica ma il tuo nome, non il soprannome, vuol dire dal latino... claudicante.
Accio: "L'Olandese Volante Musicale"
Logo per L'Olandese Volante mai utilizzato
nella navigazione on line
perché Sara ed io ci separammo
il 20 novembre 2011 a Villa Malcontenta sul Brenta"
(collage e tempera su carta 40 x 55 cm)
L'OLANDESE VOLANTE MUSICALE. (Estate 2011). Questo era il veliero L'Olandese Volante, il logo, che inventasti per me Sara-Senta-Wagneriana. Poi scelsi di non salpare.
Su quanto accaduto dopo non voglio più parlarne! Non mi riguarda!! Da due anni non riguarda più neppure te!!!
Anche se a volte scegli, altrimenti non saresti l'Accio che non può obliare, nella sua matta mitologia western-bolscevica, quanto ritiene un tradimento, di ritrarti come i personaggi di Jesse James del Billy The Kid di Wild Bill Hickok.
Ora che L'Olandese Volante è alla fonda o in qualche abisso celeste posso dispiegarne le vele musicali e salirci a prua quando ne abbiamo desiderio e voglia, non stupirti, di Preghiera. La musica che su questo tuo veliero ti farò ascoltare sarà appunto Religione. Sennò, Accio, come pensi che avremmo potuto ritrovarci?