"Arlecchino-contadino che diventa vècio"
Accio per Sara-Colombina
SARA CARDELLINO SULL’AUTUNNO DI ACCIO.
OVVERO COME CURO CON IL BAROCCO FRANCOEUR LA LAGNA DEL VÈCIO CONTADINO
"Accio ringalluzzito barocco da Francoeur bacia Sara a tutto cuore"
Tecnica mista su carta
“Sono nell’autunno in corso verso l’inverno finale” dici, ridacchiando buttandoti sul canapè, dopo un’ora di vanga e zappa nell’orto “se continuo così finirò per somigliare al lamentoso Calderelli” aggiungi facendo il colto buffo “però io non ho l’artrite”. Ti rispondo che di Caldarelli conosco soltanto qualche poesia letta nel manuale scolastico figurarsi la biografia o gli ultimi scritti. Decido, stando nel tragicomico di coppia, per tenerti nell’autunno tuo con età bizze fanciullaggini sorprendenti varie idiozie da teatro delle maschere; a questo proposito grazie per le "15 Scenette in maschera" (anticipatrici delle 45, NdC) che mi hai dedicato per il compleanno; ricorro al Barocco, nell’Autunno di questa forma d’arte musicale, François Francœur (Parigi, 21 settembre 1698 – Parigi, 5 agosto 1787). Tre Sonate per violino e continuo del Libro II e alcune pagine tratte dai lavori teatrali.
Francoeur assistette decisamente all’autunno del Barocco stando investito dalla luce del Re Sole quando nacque nel 1698 e morendo nel 1787 quando Beethoven aveva 17 anni.
Perché Farncoeur? A parte il suo autunno musicale.
Perché diede importanza al linguaggio retorico; ripensò i valori espressivi del Barocco; e soprattutto attraverso la sua musica posso indicarti come nella sua epoca si trasmettevano e si “rappresentavano” le grandi passioni le intense commozioni le slanciate gioie insieme ai piccoli gesti quotidiani con pause che eran cose non dette: palpiti e sospiri lenti (ascoltiamo la Sarabande della Sonata in Mi Minore) rievocando l’ideale mondo campestre (ascoltiamo la Pastourelle della Sonata in La maggiore); ed anche l’esaltazione aggraziata con sonorità tenui raffinatamente esangui elegantemente fiorite nel Fureur, Ampur secondés mon impatience. Le sonorità sono tenui raffinatamente ceree con squarci di fioriture vivaci.
C’è una morale in questo suggerimento all’ascolto ad Accio autunnale? E per me che sono quarantacinquenne?
Sì si. Nel corso dei secoli, e naturalmente anche nella composizione musicale, nelle stagioni che la riguardarono, cambiano le ragioni che danno vita ai sentimenti, ma seppure invecchiando, se ascoltiamo, in questo febbraio 2024 di carnevale e maschere, la delicatezza di un tempo, anche lontano, di esprimerli, come compie Francoeur, allora torna la Primavera: l’illusione festante della primavera, per me per te, per Sara e Accio.
Dopo l’ascolto che ti propongo, oggi pomeriggio, se torni nell’orto a curare limoni e insalate, sentirai il cambiamento in te; ed io non ascolterò per un bel po’ la lagna del contadino vècio stanco!