CDS: "Alfabeto per un giorno di febbraio" - 4.2.2011 - a Sara Esserino
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ALFABETO PER GIORNO DI FEBBRAIO
a Sara Esserino
(4.2.2011)
Uomo amante a braccia aperte tiene (somiglia una T gioiosa) la bruna terra di febbraio sul petto nella mutevolezza dal gelo al germoglio - Ai suoi piedi un pennino simbolo del lievito della scrittura che appartiene a chi scrive l'Alfabeto di un giorno a chi lo leggerà decifrandolo e a sua volta scrivendo lo chiamerà patto inscalfibile - Un domestico felino che sembra in metamorfosi dilungarsi nella lettera A transita sul ponte - Ponte che conduce alla brace del cerchio ove chi si ama tiene il calice della fedeltà accogliendo della parola il grappolo fulgente a febbraietto come fu dagli Dei predetto -
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PERCHÉ ALFABETI PER GIORNO DI FEBBRAIO
Lettere d’alfabeto, segniche o disegnate, totalmente inventate, con le quali a febbraio 2011, ogni giorno, compongo parole da far “leggere e vedere” alla donna amata. SARA ESSERINO. Soltanto a lei offro, in segreto, la chiave per decifrare l’alfabeto. Ogni giorno una composizione diversa. L’alfabeto segreto per Sara Esserino è però il titolo alla cornice in scrittura che contorna l’alfabeto. Anche qui, per comprendere il testo, bisogna conoscere l’alfabeto-titolo, e dunque tutto rimane segreto, e per due, per due artisti intrecciati. Ovviamente se non esistesse questo legame, lo stesso penserei l’opera segnica-visuale, ma non la realizzerei. L’ho fatto per anni. Sarei lo stesso un autore cattivaccio, agli occhi della donna che sa di latino versificazione musica col flauto traverso, ma non ci sarebbe bisogno che parole e colori si materializzassero. Non m'interessa pubblicare libri o esporre in galleria. E lo potrei fare con facilità. Questa è l’originalità della mia vita nell’estetica. Nessuno può giungere fin qui. Anarchismo e cristianesimo francescano puro. Ora invece questa necessità c’è, che la parola appaia e suoni (e la tecnica web la pratico per questo scopo riversandovi i miei diversi mestieri) perché esiste la donna che a breve raggiungerò, a Venezia, in Cannaregio, suonerò il campanello della casa, e lei apparendo sulla soglia, con il dono della sua ironia dagli occhi luminosi scuri, dirà: “ Alfabeto a febbraietto mistero perfetto”.
... CONTINUA