Utrillo: "Il giardino di Renoir", 1910
Accio e Cardellino
SE MI RACCONTI UN DIPINTO AL GIORNO
VINCO LA MALINCONIA DI NON AVERTI ATTORNO
UTRILLO
Accio: La Dama in bianco malinconico di Utrillo - Ottobre 2020
Potresti aggiungere, Cardellino, che così non mi consideri un perdigiorno! Ulteriore rima! Ma accetto il temerario impegno. Senza sapere un’acca di come tenere l’arte per l’amata da parte.
Inizio con Utrillo. “Il giardino di Renoir”. 1909-1910, cm 55 x 81. Collezione Gregoire Tarnapol, New York.
Questo dipinto è pure biografia del pittore Renoir che guardava il giardino dipinto da Utrillo fissando colori caldi e freddi dei fiori da spargere poi sulle vesti le braccia i volti delle donne di casa; compresa in passato la madre di Utrillo: Suzanne Valodon sua modella preferita.
Renoir ebbe diversi studi a Montmartre, ma diventato abbiente e famoso, nel 1890, acquistò trasferendosi con pennelli e familiari e l’inizio dell’artrite alle ossa nello Château des Brouillards che Utrillo dipingerà nel 1910. Grande casa castelletto addirittura risalente al XVIII secolo sull’angolo tra L’Avenue Junot e Rue Girardon.
Utrillo riporta sulla tela il giardino - un po’ dimesso a dire il vero - con capannucce e grandi alberi. Se mi affaccio verso Nord vedo i sobborghi, se mi sporgo ad Est la chiesa del Sacré-Coeur in costruzione, sul cui stile non mi pronuncio. Disse a un amico in visita Renoir.
Qui Renoir vivrà felice alcuni anni, poi, l’artrite incipiente lo convince a vendere dimora castello delle nebbie a spostarsi nel Sud soleggiato.
Tutta Montmartre allora era campagna e le Sacré-Coeur veniva innalzata per santificare la collina ch’era stata anni prima dei comunisti comunardi che li, nel 1871, si fecero massacrare piuttosto che ripiegare lo straccio rosso sulle barricate. Campagna attorno anche per Utrillo dall’alto tasso alcolico con la madre Suzanne sul groppone. Peso psicologico.
La chiesa Utrillo la dipinge come lontana visione nel cielo grigio. La chiesa romanica bizantina eclettica di stile nei marmi per Utrillo sarà sempre una forma bianca appollaiata sul verde collinare adornato di mulini a vento e case scalcagnate raggiunte da scale ripide suggestive. Non gliene importava niente d’architettura bella o brutta a Utrillo, esattamente come a Renoir. Il bianco, gessoso, il bianco ornamento ch’è unico nel suo fermento tra uomini e cose, questo gli garbava. Ne fa un periodo addirittura della sua pittura. Considerato il migliore.
Questo è tutto quello che so su questo dipinto. Se con la tua formidabile attrezzatura televisiva, Cardellino, lo incornici in sala, per stasera, sarai in bianco tu ed io. È arduo star senza Pane. Quasi quasi mi faccio un cicchetto. Che ne dici?