Accio: Nudo allungato legno stagionato" - Giugno 2009 - Sara Esserino
CORNICE DI MIO (FOTOGRAFICO) PUGNO SULLA GIORNATA VENEZIANA DEL 5 GIUGNO 2009
(27 Marzo 2020 Vecchiano-Pisa)
Quando il passato si fa-sfa-fa presente, rivedendo una fotografia, tanto più di nudo, o sottilmente erotica - sottilmente neh - consegna il memorabile che, se la foto funziona se la coppia ancora intreccia corpi e desideri travalica il trascurabile delle forme, in questo caso il bel corpo di Sara (giugno 2009 a Venezia), per consegnare il memorabile. Quest’ultimo ha un nome: aranciata. Perché testi scritti, poesia?, e fotografia dall’originale s’è virata nell’arancio. Alla ricerca, nel bere – rima – il piacere porta all’altra parte di noi, nel decifrare il tutto, che sta concluso l’abbraccio, l’atto d’amore dei corpi, alla cifra che costituisce l’insieme dell’immaginario di coppia. Che regge foto tempo aranciata l’oggi 2020. Altrimenti la foto sarebbe una delle migliaia, milioni in circolo, che perdono corpo e tempo, per diventare vuoto come bicchiere senza più bibita.
Il destino di Accio e Sara Cardellino, nei segni, è questo. Stare di impronta in impronta, che sia parola immagine suono, nel tutto. Un’avventura del processo mitopoietico domestico. Che vien rivelato a frammenti. Perché soltanto gli amanti ne hanno visione completa. Per scelta di non estetizzare con una qualsiasi carriera letteraria artistica il processo. Soltanto Cardellino pratica la musica come lavoro. Accio è un perdigiorno. Caro a Eichendorff, ma lui spera anche a Novalis. Che inventò la “Cifra” come immagine che prende corpo andando sempre verso un Oltre.
La fotografia dice, a noi due, undici anni dopo, senza nostalgia, perché memorabile, che siamo ancora qui: l’aranciata ancora sulle labbra.
La fotografia compie la sua missione rivelando che il mondo desiderato non è svanito. Che i versi reggono ancora i corpi degli amanti.
Fotografia con data: Eidolon… quanto fu versato nel sensuale si fissa nella pellicola del presente, la vita liquida di noi stessi. Ecco perché questa fotografia, come altre che scattai a Sara, vale anche per il presente telematico, e per un epistolario dal ritmo vario. Don don
Accio: Nudo allungato legno aranciato" - Giugno 2009, Venezia - Sara Esserino
Accio e Sara
EPISTOLARIO DON DON VARIO
“BEVIMI COME UN’ARANCIATA”
4
da iPhone, ore 23,00. Venezia - 5 giugno 2009
SARA
I
guardami … e guardami
nell’arancio dell’essere
liquida ad oriente a giugno
che tutto di te conosco -
sbucciata dai morsi dagli spicchi
dai semi nei remi delle braccia
calda traccia sui picchi dei seni
portento -tento- attento
nel prendermi vento, e tutta
in ruota finire nella tua bocca,
pasticcino canditino
per palato sopraffino,
nel vorace assalto
graffi la dolcezza miele
col baffo e ti sbaffo
tutto! tutto! Tutto
Accio: Sara Arancina - Giugno 2009 Venezia
da Accio@alice.it - ore 23,40 - Vecchiano-Pisa - 5 giugno 2009
ACCIO
II
(dice la giovin signora)
bevimi come un’aranciata
signore che si disseta
dove mi spello e m’appello
in pura immaginazione
saliva e frutto e colore già armonica
carne per sguardo mani lingua
fino all’ultimo tocco
in me tengo rosso bardo
nello scocco al piacer vengo
che tu rendi tardo e tardo e tardo
nella spremitura ardo ardo ardo
bevimi come un’aranciata
affiché tua sete mai sia colmata
sono la tua arancina aranciata:
t’entro meglio in bocca così
sbocciata alla fragranza
di questa nel giugno stanza
dove ogni natica e spicchio
per il tuo batter picchio,
e la sete è feroce – più ancora
se troppo presto mi darai pace!