Sara Cardellino al Ristorante Quadri di Venezia, I - Primavera 2019 - Foto Accio
Accio e Cardellino
SIA IL RITRATTO DELLA FOTOGRAFIA SCACCO E NUOVO PATTO. TRE IMMAGINI.
Pittore poeta fotografo necessitano della modella. La mia è Sara Cardellino. Questa la rispettata Tradizione. Poi viene, per allegria, la Sperimentazione. Stamani 10 giugno 2020 è il turno della fotografia. La modella è lontana a Venezia. Diventa vicina sullo schermo del pc. Se la fotografia risale a occasione mondana del 2019, cena a Venezia, Ristorante Quadri, dopo il concerto su Vivaldi del Trio cameristico, posso decidere che la stagione è adatta, era primavera, a qualche maturazione stilistica innesto variante volante.
Stabiliva la trinità fotografica: che la foto del ritratto sia scattata nel luogo ritenuto dal fotografo adatto; che la fotografia della persona ritratta ratifichi forma di presenza; che quanto viene visto, il volto della persona, sia anche stato per incorniciare verità, in rima, realtà.
Stamani, i tre dogmi, applicati sul volto di Sara Cardellino, vengono in maniera eretica sovvertiti. La donna appare sul video del pc e sono scattate tre foto con l’i.Phone, semplicemente muovendo il mezzo, per darne esistenza sempre più mossa e sfocata.
Sara Cardellino al Ristorante Quadri di Venezia, II
Primavera 2019 - Foto Accio
La fotografia digitale da tempo ha cancellato storia-teoria-prassi della fotografia. Le tecniche digitali hanno reciso il legame immagine-riproduzione d’esistenza. Il ritratto, ma ogni immagine, scomposta può apparire in infiniti circuiti di elaborazione-restituzione, si rende autonoma, anche per usi predatori che possono usarla on line.
Quanto qui m’interessa è che il ritratto di Cardellino generi da sola le proprie condizioni di apparizione nel flusso mediale sfocato mosso e che al volto niente venga corrisposto. Rima. Fino a renderla “VERA FOTOGRAFIA” per capovolgimento.
Le tre apparizioni del volto ritratto in cena Chic mostrano tre Tic. L’intento diventa quello di rappresentare-custodire i meccanismi dopo la dissoluzione della perfetta, scomparsa-riapparizione, di un’emozione verso il viso amato. Che fra l’altro anche per le vicende del nostro legame, in tre tempi, dal 2009, il volto della musicista è centrale.
L’ambiguità dello sfocato progressivo crea intreccio linguistico nella forma in trio. Richiamo al Trio per Musica da camera dove la musicista ha suonato, suonò? Può essere.
Ma la fotografia, anche così organizzata, riprende la sua centralità sulla parola racconto musica, perché seppure il volto sia mosso in Tre atti diventa Uno nell’immobile icona.
Sara Cardellino al Ristorante Quadri di Venezia, III
Primavera 2019 - Foto Accio
La significazione dell’operato di Fotografo e Modella può spingere chi guarda a chiedersi COSA C’È PIÙ IN LÀ? Non c’è risposta se non totale dissolvimento o apparizione del ritratto tradizionale in fotografia.
“Più in là” possono esserci i generi necessitanti parola pittura. Però a questo punto il fotografo spegne il pc lascia sul tavolo dello studio l’i.Phone e va nel giugno al mare a pescare. Se poi m’appare una sirena fascinosa la chiamo Sara. E saprò d’esser stato pescato. Come del resto testimonia quanto fotografato. Rima.