:: Accio e Sara Cardellino: Sara Klimt mi tiene avvinto e Print con molto Frank. E vagheggiata camera di tortura!
01 Dicembre 2020
Georges Cziffra al pianoforte
Accio e Sara Cardellino
SARA KLIMT MI TIENE AVVINTO E PRINT CON MOLTO FRANK
(e vagheggiata camera di tortura)
Accio: Sara Klimt - Novembre 2020
(Trascrizione con qualche aggiunta della telefonata dispettosa di Sara Cardellino col fumo dal nasino - oggi 1 dicembre 2020)
Non capisco se il mio ritratto dove sul viso si scioglie oro lucore sabbia lucente virato in Bianco/Nero scomodando Klimt sia uno scherzo, quanto è dorato diventa carbone?! o il trucco per far rima con Print?! o trucco per offrire a chi guarda di immaginarmi bizantina-viennese?! Come al solito non mi rivelerai alcunché. Quindi partecipo al “trucco” associando al mio estasiato stupore scur’oscuro le Variazioni Sinfoniche del francese-belga César Frank. Che di atmosfere umbratili se ne intendeva e, probabilmente, per niente della Secessione viennese ove Klim furereggiò per baci e deità bibliche platino e pietre preziose. Altro che il nero del camino dove m'hai affumicato! Accio fotografo poco convincente. Con me. Arrivo a dirti che allora preferisco i nudi!!!
M’innervosisco, leggermente, quando mi ritrai in foto se non intendo i titoli che mi dai. Pertanto gioco la rima pur’io: Frank per assonanza ci sta a meraviglia; ancor di più le Variazioni Sinfoniche dove il compositore riesce a unire logica sonora e sperimentazione: cosa che a te non sempre riesce o pendi da una parte o dall’altra. Destino d'un pisano? Di Accio? Comunque ascoltale sono un portento. Capolavoro. Inventa “variazioni” infilzate una dopo l’altra innovando quanto la tradizione dettava e che soltanto Beethoven, che forse sai quanto fu caro a Klimt fino a porlo nel Fregio sennò documentati, risolse prima di lui nel finale della Sinfonia Eroica. Visto che ci sei ascolta anche questo. Frank non è un formalista in cerca di soddisfazioni e scommesse da vincere col suono: semplicemente risolve il nodo, lo scioglie col suono, del suo modo di comporre dove rischiava, fin lì: o di abbandonarsi all’improvvisazione seguendo le capriole della fantasia o di concentrarsi soltanto sull’unità tematica. Il fattore improvvisazione lo affida al solista al pianoforte mentre all’orchestra il compito di reggere il tessuto musicale senza sbavature. Si chiama Dialettica tutto ciò, Accio.
Prendi esempio da Frank non solo per i ritratti fotografici eccessivamente fantasiosi.
Mi hai ritratto con la carbonella te ne spalmo parte sul sorrisino che avrai ascoltandomi sull'iPhone convinto a non concedere neppure un luccichìo dorato per me. Monella Sara ex bella nel ritratto. Ah, Accio, questo, se non l’hai capito, è dispetto cattivissimo!! Mi perdonerai? E come? Dovrò far penitenza appena rimetti piede in Laguna? O la camera di tortura sarà tra le ragnatele delle soffitte nel cascinale vecchianese?