
ANTONIO FONTANESI: APRILE
Claudio Di Scalzo
IMPARA L'ARTE E METTILA DA PARTE.
RACCONTALA A SARA CONTROPARTE.
ANTONIO FONTANESI.
1976-2025

“APRILE FONTE NEI MESI FEBBRILE” 1976
(rifotografata con digitale reflex)
diventa (andirivieni e aggiunta)
“APRILE FONTE NEI MESI FILE-FEBBRILE” 2025
CDS
Nell'avventura scritta ed estetica ho sempre seguito il motto: “I libri prima di scriverli stamparli vanno letti; le tele prima di dipingerle o scriverne vanno viste da vicino. Questo ho fatto fin da giovanissimo: leggendo visitando musei gallerie collezioni private atelier di pittori. In Italia in Europa.
Per rendere plastica la questione faccio l’esempio di ANTONIO FONTANESI, del dipinto APRILE.
L’interesse per il Paesaggio, che Ruskin rese centrale nell’ottocento con la sua riflessione critica e prima di lui la prassi della Scuola di Barbizon di Corot, mi condusse al Museo Civico di Torino (oggi G.A.M. Galleria Arte Moderna) sulle tracce di ANTONIO FONTANESI (1818-1882).
Quanto chiamai nel gioco linguistico PAESASSAGGIO, perché dei pittori interpretavo con fotografia con scrittura, ebbe in Fontanesi una sosta, o fontana?, importante.
Fontanesi opera in maniera ciclica: con andirivieni nei temi a lui congeniali: e nell’impasto coloristico ha in mente Rembrandt.
La materia della sua pittura, ciò che la “vitalizza”, è la luce. La luce perno anche della fotografia. Valore percettivo che consente di dare, volendolo, “drammaticità-poeticità-ridente beltà” al paesaggio.
In APRILE, tela del 1873, avvertiamo nella luministica visione la tensione struggente dell’ora. Fontanesi travalica il paesaggismo di Daubigny e Rousseau e pure il colorismo più rassicurante degli Impressionisti: Decadentismo? Pan croccante del Simbolismo?
L’albero spoglio ha attorno pecore al pascolo e due pastori sdraiati. Girai settimane nei dintorni di Torino per trovare un albero in corrispondenza da fotografare con tecnica da fine ottocento. Le pecore, assenti, sarebbero diventate poesiole brevi. Tosate. Spoglie di ornamenti. Come l’albero. Animali e pastori assenti nello studio ad olio su cartone per "Aprile", sempre custodito nel Museo.

ANTONIO FONTANESI: STUDIO OLIO SU CARTONE PER APRILE. TORINO
La fotografia m’inquietò riconoscendola, dopo la stampa, paesaggio onirico ricavato da reale luogo. Brividii. Paesaggio senza presenza umana: senza presenza di pecore: avvolto da lanuginosa, toh pensai senza pecore c’è questa lana aerea, scherzo sempre quando sono turbato; potrebbe essere un mondo spoglio, un altro pianeta nell’universo; oppure posto dove i morti, di un Ade pagano, incontrano i vivi desiderosi di ascoltarne le gesta ancora nella luce delle gioie terrene.
Carta disegnata con parole-pecorelle-prole è stata ritrovata nelle labirintiche soffite. Oggi 20 giugno 2025. Un mese di ricerche. Così la Fotografia titolata nel 1976: “APRILE FONTE NEI MESI FEBBRILE” (rifotografata con digitale reflex) diventa (andirivieni e aggiunta) “APRILE FONTE NEI MESI FILE-FEBBRILE”.

PECORA DICE CON ALBERO ROSSO PREDICE - 1976 - CDS
PRIMA PECORA ASSENTE NELLA FOTOGRAFIA
Tempo obliato a ritroso del belato
per senso brucato prato gustoso
SECONDA PECORA ASSENTE NELLA FOTOGRAFIA
Albero spoglio del pittore del fotografo tutto colgo
assenza impronta parola mastico semenza.
TERZA PECORA ASSENTE NELLA FOTOGRAFIA
Non compaio : sto nell’indifesa vertigine
gioco metalingua io-vergine so quanto
la fotografia finga. Confido tu da me venga.