Karoline Knabberchen a Marinella di Sarzana - 1982 Luglio. Foto Fabio Nardi
Claudio Di Scalzo detto Accio
LA PINETA PICCOLA DI MARINELLA
(a Karoline Knabberchen a Sara Cardellino Luglio 2017)
Accio: "Notturno nella pineta piccola di Marinella di Sarzana" I
10.VII.2017
Accio: "Il bracciale per Sara Cardellino" - II
Notturno nella pineta piccola di marinella - 10 luglio 2017
"Sai, Sara... le luci nei notturni corrono, danzano quasi, e questo lo sanno in tanti fotografi,
ma il mio mestiere le fa danzare sulla parola che penso, sul racconto che scriverò,
e questo è un tantino più difficile. E rischioso."
A volte Sara Cardellino si ammala come già accadeva a Karoline Knabberchen. Se Karoline tossiva spesso Cardellino spossata spesso, è, dallo studio di partiture da lacerazioni con la famiglia; anche KK ne viveva di tremende; senza forze staziona sul divano di casa qualche giorno. E non può raggiungermi. Né vuole la raggiunga. Ieri l’aspettavo a Lerici e poi saremmo tornati nella piccola pineta del Borgo di Marinella di Sarzana.
Lei assente aspetto la sera. Entro nella pinetina, tra cascinali degli anni cinquanta, la piazza in pietra che sembra un’aia, e scatto foto alle chiome, ai tronchi, ai tetti nel buio cilestrino. Sembro Fabio Nardi che ritrova il suo mestiere. Mi dico. Poi le fotografie diventeranno il racconto di questa mia sera e di tante altre sere in cui sono stato qui pur essendo da un’altra parte. In questa piccola pineta dove torno nel luglio da tanti anni. Qui venne Nardi l’anno in cui persi Karoline Knabberchen, di ritorno dalla Norvegia: ma non era più estate bensì autunno inoltrato, quasi inverno.
Qui ho scritto e letto libri sopra un asciugamo sugli aghi di pino. Cullato da tortore sui rami e cicale chiassose. Qui ho dialogato con Fabio Nardi che ha scritto, con me, il Canzoniere in morte in vita per la donna svizzera da lui amata. Qui Nardi veniva con KK se non stava in estate a Bocca di Serchio od a Marina di Vecchiano Torre del Lago. Qui sono tornato con Sara Cardellino. Che dalla Knabberchen secondo la mia idea è guardata con simpatia per come ama Accio. Ecco perché ieri ho fotografato i pini e i cascinali in questo parco che conserva un’Italia contadina degli anni quaranta e cinquanta che non esiste più da nessuna altra parte. Se non nei romanzi di Bilenchi. Mondo che conobbi con mio padre camionista. In questa pineta, anche l’autore, Accio, ha scritto tanto, e sciaguratamente tanto ha smarrito, e qui, sotto a questi alberi, assieme penso a Karoline Knabberchen al Cardellino.
Verrà un tempo in cui Fabio Nardi e l’Autore diventeranno una medesima entità. I personaggi avranno un’osmosi sacra con chi li ha pensati e fatti vivere. Sul buio dei pini dovrà tornare la luce. Ma sarà una luce che né io fotografo né lo scrittore abbiamo visto. E saranno gli occhi di chi amiamo a consegnarcela. Perché sia io Claudio detto Accio che Fabio Nardi siamo due artisti al servizio dell’amore assoluto e ogni nostra invenzione nei segni a ciò viene resa adatta.
Fabio Nardi è stato più fortunato di me: ha amato una sola donna. Io "Dieci in rivelata vista petrarchista". E l'amore assoluto me l'hanno consegnato KK e Sara Cardellino.
L'Autore ha commesso colpe, errori, tanto è stato ferito e deriso e anche quanto scrisse glielo hanno buttato via come cosa inutile; ma poi ha incontrato quanto cercava. La donna Sara che "visse due volte nel cuore dello stesso uomo". Dagli occhi scuri dalle mani nervose e lunghe nelle dita. E la sua mano destra, in questo momento, mi comunica con una mail… “mi sto riprendendo, la pressione bassa, il caldo asfissiante qui a Venezia, l'angoscia per il concerto, mi hanno prostrato, non riuscivo neppure a parlare. Ma ti raggiungerò presto. Come il bracciale il polso e sul metallo sta scritto la data del 9 aprile 2017, Domenica delle Palme, il reicontro.
Notturno nella pineta piccola di marinella - III
Accio - 10 luglio 2017