Karoline Knabberchen "Legnetto storto biondo nella neve ovale perfetto"
1982. Foto Fabio Nardi
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 - 20 agosto 1984 Isola di Austvågøy Lofoten Norvegia)
Fabio Nardiì
64 VERSI PER KAROLINE KNABBERCHEN AMMALATA -1982
40° DELLA MORTE
-Fabio,… stanotte sognavo che mi picchiavano! Erano i dolori muscolari. Appena sveglia son tutta un "rigidume"! Come potrei raggiungerti, e se tu venissi qui a Guarda come potresti abbracciare questo pezzo di legno storto febbricitante! Non voglio farmi vedere da te così. Ti amo da sana e da malata.
-Karoline mia, Karoline dolorante compagna,… ti raggiungo con 64 versi (mi sono fermato perché ho scoperto che il numero 64 nell'esoterismo vale "rinascita dello Spirito" e addirittura per il L'I-Ching la via maestra per allineare il mondo, e se stessi in esso sviluppando l'essere umile e indipendente armonizzandolo con il flusso vitale nel cosmo. Non ci ho capito molto ma forse è un segno numerale che quanto leggerai qualcosa vale, Karoline. E per queta parentesi riderai, Anche del mio eclettismo infermieristico a caso: vero numero di prestigiatore?) dove in ognuno appare una parte del corpo, e sia il mio dentro il mio fuori stretto al tuo fino a diventare un’unica reale presenza in questo fine anno dicembrino di guarigione. D’ogni mio amore per te cura e trasfusione...
1=Palpebra sopra il celeste sprovveduta cresce nella carezza-
2=Pupille in posa tra gli spazi accendono il bene frantumano l’orzo del possesso-
3=Si stacca la memoria dal suo stesso sangue alla base del collo-
4=Armonia delle baciate cose visibile che s’arrende alla pena-
5=Rogo accende il buio delle sopracciglia viene lo stato di armistizio tra me e te-
6=Rapide folate sui lunghi biondi capelli, il segreto implacabile mi tusa-
7=Po’ esse na' 'osa transitoria ‘a malattia che ria calpesta le spalle!-
8=Teddico sulla pinta lingua que quaccuno s’addorme bastonato et te dipigne-
9=Tout sta ccà oltre le temp dell’udito meco vòto spartito-
10=‘A capa attuorno trottola febbre d’eucarestia mancata assai-
11=M’oriento nello scontento e ti sento in gola-
12=Tiepido sole d’inverni perdenti immacolato sui denti-
13=A me alle vene operose chiede ritmo il timpano imperfetto tempo-
14=Nessuno può chiamare indietro il battito delle ciglia al risveglio-
15=Sangue cade sulle labbra chiama mamma la fragola del bacio-
16=Vesti lievi odorose spine sulla colonna vertebrale. Pecché chisto male?!-
17=Il segno un presagio finché la notte-tosse sconquassa i polmoni sanza posse. Basta!!!-
18=Getto ceri accesi tra le gambe dicon messa i reni scemi-
19=Spalle ghiacce si spicciano ferite addò truvà cchiù nun se ponno-
20=Saliva stentata priva celebrata viva unge stu’ poem du’cazzo-
21=Fronte che l’ostinata luce fugge sai perché il buio mi sugge?-
22=Mani rosse mondo dei padri reggi il quadro clinico franto-
23=Seno racconto rinnova richiamo al palmo delle mani-
24=Ascelle metà dell’arte da mettere da parte che febbre svelle-
25=Duve il cerchio non chiude suggimi i capezzoli uve-
26=Ombelico povero sciocco va a sudare per il nulla-
27=Cedendo al furore di quanto lo lecca l’addome fugge il come-
28=Respirano l’incendio i muscoli nel sonno, rimesta nel magma l’osso-
29=Fremito d’elitre smerciano le costole al mansueto petto-
30=Notte incomparabile degli emisferi cerebrali corrida senza scali-
31=Artefatta arteria in tuffo nella miseria scatta-
32=Il bicipite la temperatura lo spinse come velocipede-
33=Il freddo scuote l’adduttore che mi piega da gran signore-
34=Come polvere di carbone la cervicale in questa stagione-
35=Sterno nel fiordo di camera di te non mi scordo. Inverno poco ok-
36=Scriba Feminino inchiostro senza mezzi con falangi a pezzi-
37=S’avventura nel buio corridoio il calcagno. Oio. Al buio lagno-
38=Venature grigie di grafite sul muro vene mie spaurite-
39=Ho l’età persa della schiena calda per bacio malva-
40=Quale piuma sfiora il pube? Nuda Nido Noi-
41=Si scompone nell’esultanza il bicipite femorale-
42=Edifica il suo esilio nell’alba l’alluce. Formicolii scuce-
43=Umili desideri chiese l’assemblea dei tendini. Basta redini.
44=Inutile accettare scuse: il metatarso è un falso-
45=Per l’osso mascellare il medico consiglia, facile facile, il mare-
46=Nell’aurora boreale la rotula virtuosa mula s’accora-
47=Cuore santo nitrisce in privato exemplum l’otto dicembre-
48=Compleanno (Immacolato? Di chi?) rivelato del giglio scartato impoetico e sfegatato-
49=Dove il fiume dell’Aorta si sfa col mio nome poesia apre la porta-
50=Il polmone custodisce gli alveoli come l’orologio i minuti-
51=Stilla la rigidità lombare, si vela il volto in piccoli vortici-
52=L’orizzonte preme sul dorso. Qui affondano traumi ognidì-
53=Il sonno non mi ristora, nei suoi cortili miagolano i muscoli-
54=Inteminabili scale scese con cefalea nucale. Per me la vita che vale?-
55=Nel sonno gli acufeni mi dissero: se ti svegli svieni!-
56=Parole contate, masticate, col dolore mascellare. Volete questo magistero?-
57=Oscillano i formicolii nella parte sinistra del corpo! Un occhio fa l’orbo-
58=Diminuita sensibilità delle dita, gratto il muro di cinta del comodino-
59=La gastrica acidità fece rima con chimerica nobiltà-
60=Freddo poi caldo poi freddo agli arti come nella dinamica degli astri-
61=Ogni alimento mi porta intolleranza come alfabeto da scimmia-
62=Da certi crampi dio mi scampi, se ha pietà, se pensa per me una festa-
63=Ho la testa confusa, il gatto del male la graffia o ci fa le fusa-
64=Chiedo asilo alla leggenda della parola, perché mi guarisca. Pur se esca. Tresca. Ect ecc.
Baite in alta Engadina - 1982 - Foto KK
Fabio Nardi
SCRIVO DISEGNO FOTOGRAFO PER KAROLINE
Al mattino il contadino semina il campo, munge le mucche; l’artigiano pialla la tavola; il marinaio al largo getta la rete; il filosofo interpreta il mondo che vede; … così diceva la storiella sul sussidiario alle elementari. Oggi, la mia vita è ancora elementare. Al mattino mi alzo e scrivo e disegno e fotografo per Karoline Knabberchen la donna che amo riamato. Dio m’ha promesso che se questo accade ogni giorno (anche a notte se ho residue forze) Lui la guarirà dalla tosse e da certe immobilità che chiama da "levigato legno storto". Ma quando pare a Lui. Devo soltanto sperare mantenga la parola. Perché è certo che continuerò, inesauribile! Poi, lei guarita, fsmetterò con i segni. Con ogni segno. Che non sia la parola da ascoltare e leggere di Karoline.