CDS: "Maramaldo, L'Uccisore di alberi post-impressionisti""
olio e acrilico e acquarello e matita su carta cm 21 x 30
Domenica 25 settembre 2016
Claudio Di Scalzo
L’UCCISORE MARAMALDO DI ALBERI POST-IMPRESSIONISTI
“Vile tu uccidi un albero morto”, dice con sussurro d’ultima clorofilla dipinta il tronco post-impressionista all’Uccisore Maramaldo di alberi che vuole vincere la disfida non di Barletta ma dell’epoca Fumetta!
L’Uccisore Maramaldo pratica una dialettica, uccisoria transmoderna, che cambia la materia della rappresentazione. Certamente è un criminale crudele, però rivela l’assurda contraddizione in chi ancora dipinge paesaggi per un teatro di calchi. Lo stesso pittore, che l'ha disegnato pistola in pugno!, che poi è Claudio Di Scalzo!
L’Uccisore Maramaldo a pistolettate teatralizza qualcosa di pittoricamente pulsionale, autunnale, finale! Salta dialetticamente verso l’altro, l’albero post-impressionista, negandolo. Rigetta la forma delicata del poetico sublime e riduce la questione, anche formale, a una questione di violenza. Di superamento organico. Di svaligiamento dell’estetica tradizionale. Transfumetta tutto di brutto in un'operetta per Rivoluzione di fretta. Mi garba Maramaldo l’Uccisore! Mi figuro la sua azione praticata con candore. Rivolta verso di me.
NOTICINA
“Vile tu uccidi un uomo morto”, pronunciò con disprezzo contro Maramaldo, il condottiero fiorentino Francesco Ferrucci, ferito a morte nella battaglia di Gavinana (13 agosto 1530) e arresosi. Maramaldo lo ucciderà sfregiandolo. La frase sarà ripresa, secondo l’epica risorgimentale, da Ettore Fieramosca nella “Disfida di barletta” avvenuta tra italiani e francesi il 13 febbraio 1503; anche lui moribondo, contro il nemico che non rispetta le regole della cavalleria e infierisce sugli sconfitti!
Nel piccolo dipinto l’Uccisore Maramaldo di alberi post-impressionisti compie lo scempio.