Accio per Sara Capei Corti: "La grafica come va?"
- 30 x 40 - tempera matita collage - 2012
Accio per Sara Capei Corti
LA FRAFICA COME VA? TRITTICO CROMO LUMINISTA
(Parola + Dipinto + Fotografia) (Febbraio 2012)
Per Sara Capei Corti, io Accio, lei avendomi lasciato il 20 novembre 2011, pratico polifonico nomadismo transmoderno nelle avanguardie del novecento, molto visuale molto casuale nell’accento nel tormento nel gaudio sulle piste. Che forse mi riporteranno a lei!
Alla tavola-ritratto-paesaggio accosto fotografia e pagina di scrittura ottenendo ritratti/testi cromo-luminaristi: sorta di pointillisme transmoderno. Giocando anche all’enigma giocoso. “La grafica come va?” è un esempio di questa avventura in progress. Gia Sara Esserino, dal maggio 2009, è destinataria, con me-Accio, di un vastissimo romanzesco poema grafico pitto-scritto - circa un migliaio di tavole e dipinti e fotografie nei vari generi - tanti in stage sull'Olandese Volante e su Tellusfoglio.
CDS: "La giacca di Accio nel febbraio 2012 dove va?"
1
La grafica come va?, nel primo raggio d’opalescenza estivo che verrà? Dov'è l’indice sostanziale di tutte le identità che io e te avemmo Sara Capei Corti lontana? Si chiede senza risposta Accio. Guarda il ritratto illusorio "La giacca dove va?", foto stoffa gualcita colorata: lo chiediamo pure a Seurat? : fantasmatici tasselli che spargono, inutilmente, una pratica, di ex coppia, scritta-disegnata-fotografata. È La fine delle superstizioni estetiche: ogni grafica che ci riguardi riguardò? Se io e te traversiamo, nomadi, sotto il segno del virtuale, separati l'una dall'altro, apparterrà alla presenza soltanto per quello che non avremo di nostro in amore e arti. Predati nel visibile, santi o dannati nell’invisibile!
2
La grafica come va? Tutto persevera nella ferma costanza, da collage, che i lineamenti abbiano risposta per la meditazione.
Che solenne impresa mantenere l’incompatibile passione tra cose dipinte scritte fotografate per mescolare rimosso-rimorso, si badi bene sorso a sorso, l’uno dell’altro.
Hai visto come la giacca regge la grafica con la quale mi sono sepolto in questa casa vecchianese? Amata Sara Capei Corti che doni il volto all’interrogativo!
Malinconia euforica del segno in trittico che lascia traccia e dimentica tutto il resto: il corpo ad esempio! Cosa c’è di grafica sotto il tuo collo Sara capei Corti? Quale corpo abitò la giacca con i colori secchi esposti sul luttuoso nero? Che accadrà a queste parole buttate sulle fronti nostre altre?, in un mondo che ci rende apparizioni nella discontinuità del tempo e nella sua immediatezza!?
Ovvio, ir nulla che via ci frulla!!, o’ lo vedi Sara Capei Corti che filosofeggio e non motteggio e non m’atteggio e non fraseggio!
Quanti colori cromo-luministi
mi dice Seurat
nella disincarnazione delle immagini di coppia.
Il rilievo grafico stretto all’ombra del mezzogiorno
Desiderio fronda di stelle a notte
La tecnica della coppia presa nella propria trappola
Espone fascinazione ruota nell’ansito
Di voci lontane d’estate avvolte nel calore.
Marina di Vecchiano chiede migrazioni diverse d’arte
Calcina perdifiato la sabbia che transitammo
L’annuncio sottile di schegge, vera grafica, trafigge
Il primato dell’acqua che stinge pennelli : perché nessuno esce vivo dalla vita!
La grafica di oggi lo ricorda.
(febbraio 2012)
SARA CAPELLI CORTI PER CLAUDIO DETTO ACCIO
“Mi sono tagliata i capelli tanto corti da somigliare alla monaca penitente che divento tu assente. Quest’ultimo gioco in rima ti faccia sapere, Claudio, che la mia sofferenza è pari alla tua. Ma ho compiuto l’unica scelta impostami!!! dal tuo comportamento immorale in materia vita arti. Ora cappuccio sulla testa sulla parola verso te. Resti soltanto la musica quando dovrò suonarla. Qualche foto ove febbre scuoto. Se ciò ti raggiungerà non dipende da me. O forse sì!”. (Dicembre 2011) SEPARAZIONE NOVEMBRE 2011