Jules Laforgue Spirit-ato - 2001 - cds
Claudio Di Scalzo traduttore
I VIALI TELEMATICI DI JULES LAFORGUE SPIRIT-ATO
da LES BOULEVARDS
Prefazione
Il disegno di Laforgue con la mascherina è omaggio al personaggio fumetto disegnato da Will Eisner (1940-1952) SPIRIT. Egli creduto morto torna per combattere contro l’ingiustizia e le bande criminali. Laforgue creduto morto a 27 anni di tisi torna sano di polmoni mascherato per combattere la poesia in mano a editori voraci idioti o diabolicamente interessati a ricavarne merce sonante danaro. Combattendo nel contempo le illusioni d’ogni carriera poetica ai tempi del capitalismo imperante e dei social e del web cosparso di blog e siti poetici. A volte Laforgue appare con la mascherina per vivere, senza troppo svelare la sua identità poetica, alla Misteriosa Dama R.
JULES LAFORGUE
VIALI SOCIAL
Il marciapiede Facebook fiammante di vetrine
chiassose sciamava di pallide poete operaie
che, scarmigliate, apparendo in frotte con versi familiari
sondavano amici critici con sguardi accesi versificati.
Sulla scia video malinconia anni settanta cantante amor
sentimental-rosa lungo alberi pubblicitari fruttati spring
forever, rincorrevo bugiarda mediocre-mia poesia nella quale
(‘ome elle delle operaie poete)
bare chiacchieravano, quando vidi transitare un feretro.
Brivido scotente. - Di siuro sur webbe ò genio, perché? Perché
ò ciucciato troppo intensamente l’angoscia della vita-mea!
Ma-sé schiatto stassera, chi saprà mai followers amiche-amici di me
domani? Qualche navigante saluterà mia bara ex-poeta,
come s’usa svelti con iconcina-lacrimina; un umorista nero forse griderà
“Buon viaggio sconosciuto“ e sul social capitalistico come nel cielo, tutto continuerà.
(Traduzione Transmoderna CDS)
JULES LAFORGUE
LES BOULEVARDS
Sur le trottoir flambant d'étalages criards,
Midi lâchait l'essaim des pâles ouvrières,
Qui trottaient, en cheveux, par bandes familières,
Sondant les messieurs bien de leurs luisants regards.
J'allais, au spleen lointain de quelque orgue pleurard,
Le long des arbres nus aux langueurs printanières,
Cherchant un sonnet faux et banal où des bières
Causaient, lorsque je vis passer un corbillard.
Un frisson me secoua. - Certes, j'ai du génie,
Car j'ai trop épuisé l'angoisse de la vie!
Mais, si je meurs ce soir, demain, qui le saura?
Des passants salueront mon cercueil, c'est l'usage;
Quelque voyou criera peut-être : « Eh! bon voyage! »
Et tout, ici-bas comme aux cieux, continuera.