Antonio Corradini (1688-1752), Napoli, cappella san Severo.
LA POESIA D'AMORE CHE SE TRADOTTA NON C'E'.
Quasi una maschera rovesciata la poesia d'amore che se tradotta scompare. Non c'è più. C'era. Con orecchie naso bocca occhi mani, ma è diventata d'osso sul volto dell'amato. Con occhiaie vuote degne del lampo sulla tomba d'Arlecchino. Sfogliavo il dizionario e la parola decretava senso rigido più dello spillo piantato nella farfalla. Oscurità Santa Madre. Assurda pista. Orba. Casto arbitrio. L'italiano con le sue astrazioni duellava con l'inglese scandito per rendere i nomi astratti verbi o aggettivi. Incombeva il tema dell'amore. Stavo sul trespolo inquieta. Pappagalla con l'orizzonte ridotto a ciotola del tuo sorriso (...)
Margherita Stein, dall'annuario TELLUS 29: "Febbre d'amore. Stendhal + Web", 2008 |