CDS - "Omaggio alla raccolta Bipenne di Robinson Jeffers"
Gennaio 2013 per L'Olandese Volante
THE INHUMANIST, L'INUMANISTA VI
Cutting oak fence-posts, he stopped to whet his axe edges . He considered the double-bladed axe: “In Crete it was a god, and they named the labyrinth for it. That’s long before the Greeks came; the lofty Greeks were still bushmen. I was a symbol of generation: the two lobes and the stiff helve: so was the Cross before they christened it. But this one can clip heads too. Grimly, grimly. A blade for the flesh, a blade for the spirit: and truth from lies”.
Tagliando pali di quercia per siepi, smise per affilare la scure. Osservò che era a doppio taglio: “A Creta la consideravano un dio e diede il nome al labirinto. Accadde prima che giungessero i greci; i colti greci allora erano ancora selvaggi. La scure era un simbolo delle generazioni: le due lame e il manico dritto: così fu la croce prima che la battezzassero. Però questa scure serve anche a recidere teste. Con ferocia. Una lama per la carne, una per lo spirito: per separare verità da menzogna”.
ROBERT JEFFERS
Traduzione di Margherita Stein