Margherita Stein a Livorno - Foto Accio, forse 1979
Margherita Stein - Claudio Di Scalzo
L’ARCHANGÉLIQUE; LE VIDE, IL VUOTO,
GEORGES BATAILLE 1978.
1978 - Considerazione di Accio - 2023
Ritrovata la parte terza, LE VIDE IL VUOTO, de L’ARCHANGÉLIQUE L’ARCANGELICO. Che tradussi guidato in tutti i sensi da Margherita Stein a fine anni Settanta.
Sorpresa a rileggerla, dopo la parte prima, e spero di ritrovare anche la seconda L’AURORE, perché “miracolosamente” questo tradimento in traduzione regge per ironia divertimento innovazioni che confermo “rivoluzionarie”.
In genere le traduzioni in giro, con tanto di prefazioni analisi riflessioni teorie sono più invecchiate d’un pessimo vino in aceto.
Tutto questo squittìo colto-filosofìò sta appunto sul ramo del Fio-fico che si spezza. Tutto questo sbucciarsi fichi, alcuni restano “palloni” nun maturino, restino sullo stecco, sulla Parola sul Gesto sulla Morte sul Silenzio sulla Lubricità Sacrificio più Ebbrezza Orgia Erotismo misto Lacrime Dolore appare oggi una perversione altamente superata da ogni VIDEO PORNO su Youtube. Chi l’avrebbe detto neh?
Ed è anche la versificazione più scaduta di BATAILLE. Aggiungo parecchio noiosa, ripetiva, se non innervata da quanto nella sua poesia, anche prosa?, raramente c’è: il riso nudo e crudo, materialistico appunto: la risata beata in dialettica con la serietà mostrata. Rima. Pertanto tutta la sua ri-lettura spremitura di Hegel mi sembra una gigantesca mancata esca.
Tutta sta’ tortura, a cominciare da GILLES de RAIS, e altri varie “sovranità trasgressive” son troppo serie: mi fecero già allora ricordare il sangue nei Fotoromanzi di KILLING-Storie del Brivido.
Allora pensai, leggendo le riserve di Sartre, sull’opera di Bataille, che c’era troppo dispendio inutile. Bisognava casomai declinarlo pittura, narrative-photo, e TRADURLO con semenza tradente che irrideva al tutto sotto vuoto-spinto.
Ecco allora che se BATAILLE scrive, ne LE TOMBEAU, IL SEPOLCRO, ripetutamente di IMMENSITÀ, con Margherita Stein, inserimmo il DON BACKY della canzonetta; tra parentesi il critico BLA BLA n CHOT CHOT, canzonandoli; nella Parte Terza, LE VIDE, IL VUOTO, il suo urlo diventa MUNCH.ATO e gli ultimi versi un reale accoppiamento-godimento-sbrodolamento.
Margherita Stein X di pareggio nel tradurre di Georges Bataille LE VIDE
da L’ARCHANGÉLIQUE - Foto Accio 1978
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GEORGES BATAILLE
LE VIDE IL VUOTO
da L’ARCHANGÉLIQUE
vampate di fòo ci racchiusero
sotto le sòle s’aprì l’abisso-biribisso
lattoso silenzio latteo di ghiaccio
nell’ossa ci legò in alone
Tu = la meta-morfizzata
a-tè ir mì fato t’à rotto i denti
ir tù-còre singhiozza-nella-strozza
le tù unghiette vanno ar vuoto-frasette
tu-te-ti chiacchieri ‘ome si ridacchia
tifoni mòvino le tù ciocche
nevrosi-istèria storia strizza còre
ruzzola tua impertinenza
mani-tue sulla mi’ nuca-buca
affèrino sortanto la muerte
i baci ridacchianti che mi spallottoli
si spalmino sol sull’infernale mia povertà
sotto ar bardacchino duve pendino lerci
pipistrelli la meravigliosa nudità-tua
si nomina solamente bugia senza pianto
ir mi’ grido-Munch.ato ti richiama
al Sahara duve mai potrai giungere
istesso t’invoco di venì ner deserto
duve-sembra che sogni tuoi si compiranno
tua bocca labbra saliva la mia
tua linguarossalangue su mi’ denti-palato-parla
accussì la smisurata morte ti godrà-accoglierà
voilà la vastanotte cadrà-oh ohhh
a questo punto avrò fatto ir vòto (di godimento?)
nella tua testolina rilasciata all’indietro
sarà nudità completa tua assenza-venuta-semenza
sulla coscia senza (sbrodolate?) calze
in attesa d’altro disastro-rostro
quando si spegne la luce (uccellante? ficante?)
sarò miele nel tuo cuoricino-bacino
come il gelo-pelo della (finta?) morte
Margherita Stein
"Accio che s'invecchia lo si capisce quando il biondo s'incenerisce"
GEORGES BATAILLE
3 - LE VIDE
Des flammes nous entourèrent / sous nos pas l'abîme s'ouvrit / un silence de lait de gel d'ossements / nous enveloppait d'un halo // tu es la transfigurée / mon sort t'a cassé les dents / ton coeur est un hoquet / tes ongles ont trouvé le vide // tu parles comme le rire / les vents dressent tes cheveux / l'angoisse serrant le coeur / précipite ta moquerie // tes mains derrière ma tête / ne saisissent que la mort / tes baisers riants ne s'ouvrent / qu'à ma pauvreté d'enfer // sous le baldaquin sordide / où pendent les chauves-souris / ta merveilleuse nudité / n'est qu'un mensonge sans larmes // mon cri t'appelle dans le désert / où tu ne veux pas venir / mon cri t'appelle dans le désert / où tes rêves s'accompliront // ta bouche scellée à ma bouche / et ta langue dans mes dents / l'immense mort t'accueillera / l'immense nuit tombera // alors j'aurai fait le vide / dans ta tête abandonnée / ton absence sera nue / comme une jambe sans bas // en attendant le désastre / où la lumière s'éteindra / je serai doux dans ton coeur / comme le froid de la mort.