Lezione rapida sulla figura retorica dell’ossimoro (che non so pronunciare)
Così, ma proprio così, NOI ossimoro
Tra terra e cielo ammaliati – e un po’ fissati –
(come in una foto) sperimentammo un volo
Scomposto fin nella caduta separata
Da un nonnulla: una novella domenica (forse).
Al telefono mi avevi detto che da Milano
A Venezia in due ore arrivavi. Falso terrestre
ossimoro pedestre, aggiungesti. E
non ci siamo visti più.
(Claudio Di Scalzo e Fabio Nardi per Aglaia)
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