Sara Aglaia con i capelli raccolti nel celestino - Senza data, cds
Cura Claudio Di Scalzo
AGLAIA E LA SONATA PER PIANOFORTE E VIOLONCELLO N. 3 OP 69 DI BEETHOVEN
(dalle prime lettere tra Aglaia e il Maestro delle Onde - Epistolario Melò)
Gentile Maestro delle Onde, ho deciso di chiamarti così tacendo nelle lettere il tuo nome, non vorrei mi facesse zoppicare da subito - data l’etimologia latina che lo regge - su terreni a me inconsueti. Torno a scriverti dopo che ho ricevuto la fotografia del mare pisano. Anche qui il sole rende tutto cristallo, c'è aria leggera di maggio e dal ponte San Michele guardo la città dove mi trovo per suonare in un quartetto cameristico: Vicenza. Nel pomeriggio raggiungerò la Villa Rotonda del Palladio per concedermi sussulti campestri. Ali d’insetti iridescenti, predazioni minuscole, steli piegati e dalle ombre esili. Ti scrivo ancora perché percepisco, attratta, che rifletti l’incostante e variabile sussulto delle onde. Alto e basso. Calmo e agitato. Anche il torbido del fondale. L’inconoscibile.
Aglaia che ti scrive ha passato tanto tempo ad ammirare, anche per gli imposti studi di musica e canto, coerenza e precisione in uomini amici; la loro coerenza nel lavoro; le dedizioni stremanti che mi prospettavano. Io, nella parte di me che non accetto!, dispersiva e incostante, ne ho subito dominio. Intuisco che con te posso affrancarmi da questo gioco educato eppure di ferro. Ho cercato di imitare più che potevo quella disciplina. Mio padre incarnava la pelle del messale rigorista con i suoi sguardi severi verso le mie mani giunte.
Soltanto quando ho accostato alla disciplina l'irregolarita ribelle, ancorché transitoria, ho provato una gioia incredibile, allora mi sono sentita come l'eroina di Cime Tempestose, Catherine. Suonavo e interpretavo in maniera magnifica, trasformata, però il contorno non facevano che rimarcare i miei difetti, l'eccesso di slanci. I coerenti amici e corteggiatori sempre schierati dalla parte dei genitori, dei maestri che mi hanno seguita fin da piccola: accerchiata. Conoscerti, sì tu che ricordi Heathcliff, è stato dirompente. Si può vivere l'estetica selvaticamente. Percepisco di essere ad un passo dalla vetta per potermi sentire interprete di flauto traverso, ne gioisco, e scoprendo come tu vivi l'arte ela letteratura, scusa l'espressione "me ne frego altamente". E, ho immaginato, pure con un certo delirio di potenza, lo ravviso, me lo concedo lo stesso, che sia i miei genitori che gli amici cari il suggerito fidanzato, una sorta di Linton, sono come il Wertheimer bernhardiano amico di Glenn Gould: sono "perturbati" da come suono e unica loro risorsa è tenermi, scusami l'espressione, la cavezza. Quando mi hai illustrato la tua semplice filosofia, ereditata da tuo padre, dalla tua stirpe sovversiva, che si basa sul comandamento: "Ne ho voglia/Non ne ho voglia. E cioè se ne hai voglia certe azioni lavoro scelte compiti li fai: sennò... NO! Cribbio, perdona l'espressione da fumetto di Topolino, che pure leggo, ma ci sta d'incanto: mi si è aperto un mondo sentendo che la scelta tra due opposti era adatta ame. Alla tenera mite obbediente Aglaia.
Anche i classici latini e del settecento ottocento, i libretti dei melodrammi, adesso mi danno a leggerli, rileggerli, compulsarli, maggiori soddisfazioni: non sono più impalpabili, sfuggenti, da letterata con una punta di snobismo da ricca erede: sono innervate dalla vita reale: anche cruda: corporale: e ciò lo devo a te: Maestro delle Onde. Ma non solo. Poi non mi ricordo più come, ho iniziato a scrivere, in maniera diversa: poesia eprosa. E non ho più smesso. Non scrivo più per giustificarmi, nascondendomi dietro l'alibi della consapevolezza; bensì per a volte pura gioia; altre per crudeltà. Ch'è bene si manifesti. Accettare di combattere. E la tempesta. Sul mare!
Maestro delle Onde, in tutta sincerità, mite ma di slancio, ti dico, lo intuisco, che non sei un tipo facile da frequentare, ma voglio correre il rischio! Perché stanno rompendosi in me molte difese imposte dal rigore domestico, dalla musica da interpretare unitamente alle convenzioni dell'alta borghesia, che vissi e vivo; le convenzioni appaiono di cartapesta per un fondale dove nessuno mi ha portato la passione che cerco nel melodramma; forse vaneggio, scusami!, so, temo di saperlo, che questo genere di intuizioni di solito portano a comportarsi nel modo esattamente opposto! Mi sta accadendo. Invece di scappare avendomi tu, nell’alta e bassa marea dei tuoi umori, messa sull’avviso!, di avvicinarmi vieppiù.
Nel frattempo mi rifugio in Beethoven, nella sua Cello Sonata per pianoforte e violoncello n. 3 op. 69 (trovi il video di Glenn Gould & Leonard Rose in rete) nella sua terza parte. L’Adagio cantabile, che insuffla in me punti di domanda, flessuosi come i fiori selvatici nei campi attorno alla villa evocata; essa mi descrive da sempre meglio d'ogni parola o poesia o aforisma. Per gli allegri, quello “ma non tanto” della prima parte e quello “vivace” nel seguito della parte terza, a quale tendo, a quale appartengo, perché allegra pure sono, e di più dopo averti conosciuto,... dovrai scoprirlo, tu Maestro Delle Onde. A Venezia ancora potrebbe accadere? Accadra!
Da parte mia rivelo che Aglaia tradotta per me, per indossarne fremiti e nome, rimanda alla grazia della luce o alla dolcezza dostoevskijana.
A presto, a presto! Ti amo.
tua Aglaia
CDS/NOTA
AGLAIA (legata al MAESTRO DELLE ONDE/CLAUDIO) è personaggio che rimanda a SARA. Dal 2009 diventa protagonista di un romanzo transmoderno e polifonico a quattro mani. Evocante il melodramma e l'immaginario della musica classica. Aglaia è stata pubblicata sull’Annuario TELLUS 30 “Nomi per 4 stagioni. Dall’Illuminismo a Internet”, 2009. Nella sezione IMMAGINARIO/PESCA WEB dell'OLANDESE VOLANTE appare quanto è cornice visuale, “pescata sul web”, dedicata con didascalie al personaggio di AGLAIA.
I due fotogrammi identici della Chiesa degli Scalzi
a Venezia dove ha inizio il romanzo anche visual-musicale
di Aglaia e del Maestro delle Onde
ben si adattano al rapporto autori/personaggi
AGLAIA IN POESIA SULL'OV
AGLAIA contrariamente ad altri personaggi non ha un volto-corpo canonico in ripetizione ma varia dentro diversi stili. Insomma i richiami a SARA sono più sfumati nei lineamenti nei tempi nei luoghi. Appare ad esempio spesso coi capelli castani. Nel periodo che va dal novembre 2011 all'aprile 2017 in cui la reale SARA torna con Accio ho scritto da solo sul personaggio.
Sull’ANNUARIO TELLUS: NOMI PER 4 STAGIONI, n. 30, 2009, pag,270, compare AGLAIA/MAESTRO DELLE ONDE. “Per te Marinaio sono Rusalka” - “L’amore consegnato all’ellissi” – Confessioni d’amor lasciando Firenze e un tango” – “Il maestro delel Onde” –“Lettera scritta sul kimono di Madama Butterfly” – “Prigioniera di me stessa” – Dedicati Dvorak, Saura, Puccini, Cherubini, Haendel. (Alcuni di questi testi sono pubblicati anche sull’OV nelle sezioni per AGLAIA). Io e Sara Cardellino li riteniamo fondamentali.