Bambino sulla Sedia
Aglaia
LE LACRIME DI UN BAMBINO.
Le lacrime di un bambino, di una donna e quelle imposte da Händel
La donna si mise ad ascoltare: Son nata a lagrimar tratto dal Giulio Cesare di Haendel. Ammutolì di fronte al duetto. E si domandò se le lacrime invisibili si possono asciugare come le altre. Nel pomeriggio aveva incontrato, su di una panchina, in evidente stato di confusione, un suo compagno d’università. Francesco!, mi riconosci? Sono Paola! Hai bisogno d’aiuto? L’uomo avevo preso a raccontare una storia fantasiosa d’amore, mezza egiziana mezza veneziana, su di una colpa commessa che non poteva essere redenta, su di una donna che poi diventava come sdoppiata in un prima e un dopo temporale incomprensibile. Le prende una grande tenerezza, sfiora il mento dell’uomo assente a se stesso e se ne va voltandosi con gli occhi lucidi. Mentre raggiungeva casa ripensò a un bambino, al piccolo Francesco, che in prima o seconda media, la madre mandava, con una cartelletta, a riscuotere i crediti del padre che aveva una piccola e malmessa officina. L’uomo non era capace di chiedere di essere pagato, per una forma di stravagante superbia e perché distratto dal vizio del gioco alle carte. Il bambino entrava in quelle case ostili, diceva che voleva i soldi, e dinanzi ai dinieghi, come gli aveva detto la madre, si sedeva su di una sedia e a testa bassa, davanti anche agli scherzi e alle male parole, ripeteva a intervalli perfettamente regolari datemi i soldi di papà. In tanti cedevano, facendosi anche un abbondante sconto. Altre volte lo prendevano per un braccio e lo accompagnavano fuori a spinte. Facci venire tuo padre, a ragionare di questo con i grandi. Stupidello.
Intanto che le note ariose del duetto riempivano la stanza molto elegante con tanti libri e quadri anche d’autore, Paola Novelli seppe che Francesco Prosdocimo l’aveva amata fino al limite estremo del dicibile. Il figlio del meccanico con il cappottino liso e la cartellina per metterci i pochi fogli da diecimila lire, cocciutamente, aveva aspettato una risposta che non era mai venuta dopo un semplice ballo estivo, e si era buttato fuori dalla stanza del linguaggio da solo.
Paola piange sulla poltrona dove sta sullo scrimbolo. Sussulta nel magro seno. Sembra quasi stia scivolando di sotto. La mia panchina ce l'ho in salotto. Dice a se stessa. E sono più sola di te Francesco. Molto più sola.
Georg Friederich Handel, "Son nata a lagrimar" - Giulio Cesare - Stene, Semmingsen
CDS/NOTA
Aglaia
AGLAIA (legata al MAESTRO DELLE ONDE/CLAUDIO) è personaggio che rimanda a SARA. Dal 2009 diventa protagonista di un romanzo transmoderno e polifonico a quattro mani. Evocante il melodramma e l'immaginario della musica classica. Aglaia è stata pubblicata sull’Annuario TELLUS 30 “Nomi per 4 stagioni. Dall’Illuminismo a Internet”, 2009. Nella sezione IMMAGINARIO/PESCA WEB dell'OLANDESE VOLANTE appare quanto è cornice visuale, “pescata sul web”, dedicata con didascalie al personaggio di AGLAIA.
I due fotogrammi identici della Chiesa degli Scalzi
a Venezia dove ha inizio il romanzo anche visual-musicale
di Aglaia e del Maestro delle Onde
ben si adattano al rapporto autori/personaggi
AGLAIA IN POESIA SULL'OV