"Karoline Knabberchen nella Pazza Idea platonica, I" - 1983
Foto Fabio Nardi
Karoline Knabberchen
(Guarda Engadina Svizzera 10 aprile 1959 -
20 agosto 1984 Isola di Austvågøy Lofoten Norvegia)
Karoline Knabberchen
PAZZA IDEA DI TE DI ME CON PLATONE
1983
Cos’è che più ti tormenta di te e di me? La brutalità della vita rovesciata in possibile morte da giovani di uno dei due? Temi sia questa la parola ultima, inumidita saliva, che della dalla bocca di PLATONE si versa nella mia?
Se me lo chiedessi giungerei a nominarmi tra le non-nate fino a implorare che qualche spermatozoo compisse suo dovere per darmi occasione di apparire, al tuo amore per me, e nella magnificenza inutile ancor sparire, scoprendo che gioia duratura non ti porto.
Picciola stanza in cui passavan l’ore mie dal mattino alla pallida lampada che si spegne sul sonno agitato la vidi nel sonno landa tra altissime pareti di colli asperrimi ove s’apriva nel tratturo spazio a nòva dimensione marina; ma lontana lontana lontana tanto che il gabbiano che sul capo me ne fece cenno era spiumato stanco da morirne ai miei piedi. “Scopri Karoline”, mi confida, “l’angoscioso destino che nessuna filosofia può redimere perché ogni mistero in sorte subito è vendetta del creato e finzione come il sogno che stai vivendo”. Sibila il volatile nella sua fioca agonia.
"Karoline Knabberchen nella Pazza Idea platonica, II" - 1983
Foto Fabio Nardi
Al risveglio, Fabio, ho ascoltato la canzone, e pure trascritta, che mi consigliasti, in auge nella tua giovinezza, “Pazza Idea” di Patty Pravo. Dieci anni fa esatti. È servita perfettamente a risollevarmi all’allegria comdodamente assurda. La Pazza idea della frequentazione con l’altro, diverso da te, che poi è Platone, che d’idee se ne intendeva; mi sospinge verso la spiaggia poi mare dell’umorismo della vita presa alla leggera; musica compresa, alla larga da Mahler; e il sogno col gabbiano moribondo, morto, lo accetto come legno storto che la camera di Guarda deposita sullo scendiletto. Penso che inguainata in minigonna da Piper, mi hai detto che così si chiamava il locale dove si esibiva la cantante, avrei fatto la mia seducente figura. Vieni qui al più presto possibile che balliamo assieme con Platone l’accettazione di esser nati per incontrarci nell’idea nel reale. “’Ome dita d’una mano con l’artra” Ridi tu adesso, Fabio. Se capisci il sapiente vernacolo!
PAZZA IDEA – PATTY PRAVO – 1973
Se immagino che tu sei qui con me
Sto male, lo sai
Voglio illudermi di riaverti ancora
Com'era un anno fa
Io stasera insieme ad un altro
E tu sarai forse a ridere di me
Della mia gelosia che non passa più
Ormai non passa più
Pazza idea di far l'amore con lui
Pensando di stare ancora insieme a te
Folle, folle, folle idea di averti qui
Mentre chiudo gli occhi sono tua
Pazza idea, io che sorrido a lui
Sognando di stare a piangere con te
Folle, folle, folle idea sentirti mio
Se io chiudo gli occhi vedo te
Tu guidavi mentre io ubriaca di gelosia
Continuavo a chiedere
E poi mi hai detto, "Senti camminiamo"
Siamo scesi in fretta ma restati lì
In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me
La tua giacca sul mio viso
Mi hai detto, "Basta amore
Sono stanco, lo vuoi tu?"
Pazza idea di far l'amore con lui
Pensando di stare ancora insieme a te
Folle, folle, folle idea di averti qui
Mentre chiudo gli occhi sono tua
Pazza idea, io che sorrido a lui
Sognando di stare a piangere con te
Folle, folle, folle idea sentirti mio
Se io chiudo gli occhi vedo te
Pazza idea stare qui con lui
Ma poi vedere solo te
Immaginare, vorrei
Vorrei te
Pazza idea di far l'amore con lui
Pensando di stare ancora insieme a te
Folle, folle, folle idea di averti qui
Mentre chiudo gli occhi sono tua
Pazza idea, io che sorrido a lui
Sognando di stare a piangere con te
Folle, folle, folle idea sentirti mio
Se io chiudo gli occhi vedo te