:: Accio e Cardellino: Frantumi di Giovanni Boine Frantumi di Feuilles mortes raccolte da Jacques Prévert
03 Novembre 2020
Accio e Cardellino
FRANTUMI DI GIOVANNI BOINE FRANTUMI DI FEUILLES MORTES RACCOLTE DA JACQUES PRÉVERT
Boine nella foglia morta di Prévert - Accio 3 novembre 2020
a Sara Cardellino
Passeggiando sulle Mura con Sara Cardellino a fine Ottobre 2020 - sapendo che non ci sarebbe stata Lucca Comics scavalcante nei primi di Novembre, con la Festa dei Morti colorata dalle tavole del fumetto e mossa dai game - mentre guardo foglie morte sul Bastione di San Colombano - di me e Sara punto centrale dei quasi 5 km dell’ineguagliabile costruzione - penso alla poesia di Prévert cantata da Montand e per, stravagante ma non troppo, analogia che essa valendo per tanti amori tanto più valga per il tormentato amante Giovanni Boine. Lo rivelo a Sara, più che Debussy o Wagner per il poeta di Porto Maurizio, che li amava, serve Prévert e la canzonetta ricavata da Les Feuilles mortes. Il Cardellino sgrana gli occhi scuri e posando il capo verso me aggiunge, per darmi filo, dimmi perché Accio.
Perché se penso ai Frantumi di Boine a certi frammenti estrapolati dagli scritti che ricordo, dedicati all’amore alla vita alla morte, la semplicità di Prévert cantata da Montand la sento, bada bene la sento io, non è una verità teorica, e te la giro se la senti anche tu, più utile per l’oggi Duemila - nell’immediato della crudezza stordente della vita - dei suoi Frantumi espressionisti decadenti. Ecco, ci sono, per intendere al meglio Boine oggi bisogna leggerlo e insieme cantare le poesie di Prévert come Foglie Morte. Cardellino cercala sul tuo iPhone che l’ascoltiamo assieme. Vuoi?
-Sì sì. Ma come ti vengono in mente accostamenti simili, eh, come?
-Perché ci sei tu, amore mio, e se anche noi due cadessimo foglie morte, tu, lo so, eccome se lo so!, mi riprenderesti da terra e assieme, sospingendomi, torneremmo al ramo. Ancora. Tu, Sara, hai questa forza, io no. Però posso allacciare nel vento autunnale e freddo il poeta Prévert necessario al poeta Boine e a qualcosa, ma non so a cosa, servo anch’io.
“Non v’è altro eterno che l’attimo”. Scrive Boine nei Frantumi. E Altrove, ma non ricordo dove, “Urge la vita, urge la morte… e dobbiamo dire e dobbiamo fare, dobbiamo attualmente, in fretta e serii, esprimere al mondo ed esprimere a noi la morte e la vita”.
Simili frammenti sono vivi se sopra calano le foglie di Prévert la sua semplice poesia.
Quando torniamo al cascinale, e tu cucini qualche piatto veneziano, scrivo altro su LES FEUILLES MORTES, da qualche parte ho un quaderno dove scrissi sulle canzoni francesi da me amate. Stavolta lo ritrovo io. E ci aggiungo qualcosa legato a questa giornata lucchese.
Sara Cardellino sul Bastione di San Colombano
con la poesia di Prévert in mano
Accio- 3 novembre 2020
FOGLIE MORTE FRANTUMI VIVI – PRÉVERT E BOINE.
Ruota attorno a Prévert un intero quartiere parigino: Saint-Germain-des-Prés. E non per sola cultura ma per lotta politica. Le poesie circolano ciclostilate come forma di Resistenza contro i nazisti. Sconfitti gli occupanti verranno raccolte in libro. Libro necessario. Non più Quartiere ma Città Nazione intera Europa idealità amore vittoria contro la volgarità oscena terrificante del male fascista. Poesia che diventa, come Les Feuilles Mortes canzone con Kosma e il cantante Montand. Quanti poeti possono aspirare a una circolazione simile? Anche oggi Duemila?!
E il web solleva parole note voce foglie al meglio se solo ricordiamo che Feuilles Mortes è la canzone per ogni dopoguerra auspicato e poi venuto carico di speranze e delicate malinconie.
Juliette Greco scrisse che Prévert riusciva a inserire in immagini semplici sfioranti la puerilità la realtà del mondo dei sentimenti.
In questo lambire pure la puerilità l’assoluta semplicità, in rima, la forza della poesia che diventa Memorabile. Che non scade. Ai Frantumi di Boine possiamo oggi dare sigle di espressionismo letterario, di decadentismo fine e conturbante, accostarci teorie letterarie, e ciò è qualcosa che snatura la voce del poeta di Porto Maurizio; ma ciò non è possibile in virtù della semplicità compierlo con Prévert. La forma semplice è la forza di poesia e poeta. Prévert non scompare neppure se lo metti sui cioccolatini. Perché racconta la realtà atemporale dell’amore della vita della morte.
Se accosto Prévert a Boine faccio un piacere a quest’ultimo non al poeta francese. Con Prévert si intendono meglio gli amori fallimentari di Boine per le sue amanti. Di ogni amore che finisce che uomini e donne sperimentano.
I versi poveri e sentimentali di Prévert sono adatti a sostenere la canzone la voce in maniera perfetta.
Siano Prévert e Boine pure adatti a sostenere la canzonetta che la coppia Accio e Cardellino canticchiano - attimo eterno? - sulle Mura di Lucca al Baluardo di San Colombano - ed è fine ottobre - prima di scendere verso la Cattedrale di San Michele ove sta il Volto Santo Nero di Cristo e Ilaria del Carretto in sua tomba.
GIOVANNI BOINE
Urge la vita, urge la morte… e dobbiamo dire e dobbiamo fare, dobbiamo attualmente, in fretta e serii,
esprimere al mondo ed esprimere a noi la morte e la vita
44 - Non v’è altro eterno che l’attimo.
Les Feuilles Mortes - Yves Montand
Jacques Prévert, Joseph Kosma
Testo della canzone (lingua originale)
Oh, je voudrais tant que tu te souviennes
Des jours heureux où nous étions amis
En ce temps-là la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Tu vois, je n'ai pas oublié
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Les souvenirs et les regrets aussi.
Et le vent du Nord les emporte,
Dans la nuit froide de l'oubli.
Tu vois je n'ai pas oublié,
La chanson que tu me chantais...
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle
Les souvenirs et les regrets aussi,
Mais mon amour silencieux et fidèle
Sourit toujours et remercie la vie.
Je t'aimais tant, tu étais si jolie,
Comment veux-tu que je t'oublie?
En ce temps-là la vie était plus belle
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Tu étais ma plus douce amie
Mais je n'ai que faire des regrets.
Et la chanson que tu chantais,
Toujours, toujours je l'entendrai.
C'est une chanson qui nous ressemble,
Toi tu m'aimais, moi je t'aimais
Et nous vivions, tous deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis.
C'est une chanson qui nous ressemble,
Toi tu m'aimais et je t'aimais
Et nous vivions tous deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Mais la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis
Testo della canzone (Traduzione in di Accio)
LE FOGLIE MORTE
Oh, io vorrei tanto che tu ti ricordassi
Dei giorni felici nei quali eravamo amici
In quei momenti la vita era più bella
Ed il sole più brillante di oggi
Le foglie morte si radunano nella paletta
Tu vedi, non ho dimenticato
Le foglie morte si radunano nella paletta
Cosi pure i ricordi ed i rimpianti
E il vento del nord se li porta via
Nella notte fredda dell’oblio
Tu vedi, non ho dimenticato
La canzone che mi cantavi
Le foglie morte si radunano nella paletta
Così come i ricordi ed i rimpianti
Ma il mio amore silenzioso e fedele
Sorride sempre e ringrazia la vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come vuoi che io ti dimentichi?
In quei momenti la vita era più bella
Ed il sole più brillante di oggi
Tu eri la mia amica più dolce
Ma io non ho a che fare coi rimpianti
E la canzone che cantavi
La sentirò sempre, sempre
E’ una canzone che ci assomiglia
Tu mi amavi, io t’amavo
E noi vivevamo tutte e due assieme
Tu che mi amavi, io che t’amavo
Ma la vita separa quelli che si amano
Molto dolcemente senza fare chiasso
Ed il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti separati
E’ una canzone che ci assomiglia
Tu mi amavi, io t’amavo
E noi vivevamo tutte e due assieme
Tu che mi amavi, io che t’amavo
Ma la vita separa quelli che si amano
Molto dolcemente senza fare chiasso
Ed il mare cancella sulla sabbia
I passi degli amanti separati