Accio: Finestra “camera da letto” primo piano cascinale.
Ove solo il piano terra è abitabile per i criteri urbanistici e comunali.
clikka
IL SEGRETO RIVELATO A FIESOLE
CONFESSIONE SULLA KNABBERCHEN E I FIGLI
LA FOTOGRAFIA NEL DOPO CONCERTO
SONO IN PERICOLO SARA. HO BISOGNO DI TE
Accio e Sara Cardellino
SE ALLA FINESTRA FISCHIA IL VENTO TIENIMI CON TE NEL PITTORESCO APPARTAMENTO
-Accio cosa combini?
-Cribbio, Sara, possibile che al telefono tu-ti esprima ‘ome s’usa ne’ mi’ paraggi invece che in veneto?
-Scelgo questa modalità per due motivi, perché ne vieni più coinvolto, immagino te lo dicesse tra il serio e il faceto, tuo padre... e tu in un lampo dovevi rammentare se ne avevi combinata una delle tue, non proprio da entusiasmare chi aveva responsabilità che non ti ficcassi nei guai o che svolgessi perlomeno uno dei dieci compiti ricevuti. A proposito hai sistemato le tegole del tetto che pioveva nelle soffitte?,... bastava sostituire qualche tegola come abbiamo visto dall’abbaino...
-E l’altra astuzia linguistica Sara qual è?
-Accio non svicolare dalla risposta sulle tegole da sostituire... comunque te la dico: sapendo che poi trascrivi i dialoghi, alcuni maramaldo addirittura li pubblichi sull’Olandese Volante e sul social, se mi esprimo in italiano-fiorentino, ah perdonami in italiano-pisano, ti facilito il compito: il mio dialetto, bla bla bla, che non è una lingua blla bla bla, conosco le tue rimostranze, non sapresti scriverlo... contento adesso? Vieni al dunque del sottotetto da salvare...
-Ehmm... ci ho provato ma è stata roba da alpinisti... il tetto è cario di muschio e si scivola ‘ome sur sapone. Mi son legato con una fune... e ò fatto il lavoro a metà!
-Eroico!...veniamo a incombenze più facili... hai riparato il vetro finestra della nostra "camera da letto" al primo piano? E pulita la cappa del camino che altrimenti geliamo? Sul cemento che funge da pavimento hai posato almeno il tappeto che ti comprai all’Ikea a Pisa?
-Tutto fatto! Posso mandarti fotografia adesso è leggermente più abitabile... se soffia il vento e fischia la bufera sarai riparata e al caldo... ma posso farti una domanda abbastanza cruda?, ma tu rispondimi con sincerità!
-Ma chi te lo fa fare di stare con un uomo come me?, te che sei una signora con bella casa a Venezia, che hai sempre avuto ogni comodità nella casa materna e paterna compresa quella della zia?, un uomo, che ti tiene ando vieni in esto ‘ascinale che sembra la copia del maniero del povero barone di Sigognac poi Capitan Fracassa?
-Se volevo le comodità e l’uomo che me le raddoppiava rispetto a quelle che avevo rimanevo sposa di colui che chiami Linton caro il mio Accio Heathcliff. Se vengo dove bussa il vento e la burrasca ai vetri con spifferi e crepe è segno che ho scelto l’uomo non cosa possiede e neppure cosa scrive o disegna. Nel tempestoso destino stando al romanzo di Emily Brontë del quale siamo variante. Che ho preso molto ma molto sul serio!
-La finestra che guarda la magnolia e il noce e la torre campanaria è la stessa di quando ero bambino, Sara. Malato per le tonsille che non volli togliermi da qui guardavo fuori e fantasticavo. E ora la guardo abbracciato a te nel letto di ferro di nonna Messinella che sembra uscito da un dipinto di Toulouse-Lautrec. Però una cosa voglio dirtela in gran sincerità: se dovessi morire per un accidente, per Virus, vecchiaia... tu devi tornà alla vita più ‘omoda e meno poggi e bue che ài passato con me!...
-In gran sincerità posso risponderti, Accio, senza tentennamenti: se dovessi perderti, intanto ci ritroveremo dall’altra parte, ci aspetta anche Karoline; e poi non ci sarebbe mai più altro uomo. Per nessuna comodità o asperità esistenziale. Non ti meravigliare. L’ha fatto tua nonna Messinella quarantenne perdendo Vittorio posso farlo anch’io. Un uomo solo mi ha avuta e mi ha tra le braccia. Lo so che può sembrare follia d’altri tempi però ho scelto così. Non credo neppure che tu lo meriti, sai, Accio. Però è la mia scelta. Qui sono più estremista di te. Più sincera di te. Tanto da non fidarmi della finestra col vetro riparato. Mandami la fotografia. E fatti aiutare da qualche amico per reggere la fune se vai sul tetto: se caschi di sotto e t’ammazzi accadrebbe perché voglio salvare carte e dipinti dei quali a te poco importa. Evita, Accio, questa fine eroicomica e tienimi ancora stretta mentre fuori piove e il camino arde.